
La nube che si solleva dal porto
Incendio al porto di Ancona, quella nube era tossica: ora c'è un'indagine della Procura
Aperta una indagine dalla Procura che, tramite il procuratore capo Monica Garulli e il pm titolare del fascicolo Irene Adelaide Bilotta, indaga sull’incendio al porto di Ancona
Incendio domato e non c'era amianto
Dunque si indaga, ma si attendono i primi riscontri da parte dei tecnici del corpo dei vigili del fuoco di Ancona, che anche stamattina, sono impegnati nello spegnere i focolai presenti sotto le macerie. L’incendio di fatto è domato, ma durante lo smassamento dei materiali inceneriti, ci sono ancora tracce di fiamme vive, che i pompieri spengono subito. Secondo i primi riscontri degli inquirenti del Noe dei carabinieri, invece non ci sarebbe stata traccia di amianto nei capannoni dell’ex Tubimar perché, negli anni, gli imprenditori locali avevano bonificato tutti i magazzini.
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I pannelli fotovoltaici: «Manutenzione recentissima»
Lo testimonia proprio il fatto che ci fossero pannelli fotovoltaici della ditta Weservice Soc.Coop. di Ancona, il cui amministratore delegato Davide Picciafuoco ha già ieri smentito la possibilità che l’incendio sia potuto scaturire da un malfunzionamento dell’impianto fotovoltaico: «Teniamo a rendere noto come tale ipotesi sia altamente improbabile, se non addirittura impossibile, in considerazione del fatto che l’impianto, di notte, non ha tensioni in copertura, in quanto la corrente continua viene generata solamente nelle ore diurne. Precisiamo anche che la manutenzione recentemente eseguita si è conclusa il 12 settembre. Riguardava i danni determinati da una recente grandinata e che questa notte siamo intervenuti per isolare l’impianto, evitando la generazione di tensione al sorgere del sole».
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Il vertice in Procura
Infatti ad oggi, sulle cause del disastro non ci sono evidenze e si dovrà aspettare la perizia degli ingegneri dei vigili del fuoco, che potranno cominciare a fare i primi rilievi soltanto quando saranno terminate tutte le operazioni di spegnimento negli oltre 40mila metri quadrati di locali distrutti. Intanto oggi pomeriggio è previsto un vertice alla Procura dorica tra magistratura, polizia giudiziaria e vigili del fuoco proprio per organizzare il lavoro investigativo dei prossimi giorni e rispondere al quesito più importante: che cosa ha generato il maxi rogo al porto di Ancona?
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