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Cronaca

Nella nube sostanze tossiche, ma l’Arpam rassicura: «Nessun rischio per la salute»

Una delle cose certe è che «Non c’era l’amianto perché in quei capannoni é stata fatta una bonifica anni fa» ha detto chiaramente la Mancinelli

Seppur ci siano sostanze tossiche nella nube sprigionata dall’incendio che, nella notte tra martedì e mercoledì, ha distrutto l’area cantieristica del porto di Ancona, sono positivi i primi dati ufficiali dell’Arpam (Agenzia Per La Protezione Ambientale Delle Marche), comunicati dal sindaco di Ancona al termine del Coc riunitosi oggi alle 13. Per questo la Mancinelli riapre scuole e parchi, pur mantenendo alcune precauzioni (GUARDA IL VIDEO). Anche se c’è almeno una scuola che non seguirà l’indicazione del primo cittadino anconetano: il liceo Savoia-Benincasa.

Dunque i numeri rassicurano sul fatto che la concentrazione di quelle sostanze non è abbastanza alta da far temere per la salute degli anconetani. Bisognerà ancora attendere per i risultati di altre sostanze come ad esempio le diossine, ma una cosa è certa e lo ha ribadito il primo cittadino:

«Non c’era l’amianto perché in quei capannoni é stata fatta una bonifica 20 anni fa. Cercheremo anche il valore dell’amianto nell’aria, ma sia chiaro, lo facciamo pur sapendo che lì di amianto non c’è traccia».

Una cosa di cui è certa anche la Procura di Ancona, che comunque ha aperto un fascicolo di indagine, non solo per accertare le cause del rogo, ma anche per accertare i livelli di tossicità dell’aria. 

Polveri sottili

Per quanto riguarda le Pm1 raccolte dalla centralina di Cittadella «investita dalla nube dell’incendio quella notte» come ha spiegato il direttore dell’Arpam Giancarlo Marchetti, di fronte ad un valore medio giornaliero di 10-12 Ppm (parti per milione), «la mattina dell’incendio, alle 8, ha avuto un picco di 250, crescendo dalle ore 3 in poi. Poi, dopo le ore 11, è andata via via calando. Stamattina un altro sollevamento fino a 50». Un valore, quello della qualità dell’aria, che l’Arpam continua a valutare ora per ora. «Come ordine di grandezza, per far capire, il picco di 250 Pm1 è come se io fumassi 2 sigarette in una stanza di 4 metri quadrati. Ad oggi poi, la qualità dell'aria riguardo a Pm10 e Pm1 è notevolmente migliorata. 

Poliuretano

E’ una delle sostanze tossiche sprigionate dalla nube, che sviluppa acido cianidrico nell’incendio. Ma è fondamentale capire il tasso di poliuretano. Nei 5 punti di Ancona scelti per il campionamento (via Carlo Alberto, Monte d’Ago, piazza Roma, piazza san Gallo) non è stata rilevata la presenza di questa sostanza, mentre è stata rilevata nell’incendio. «Abbiamo rilevato 12 microgrammi, quando il parametro di riferimento per parlare di presenza tossica è 130. Quindi siamo in un ordine di grandezza inferiore. Si è dunque sviluppato, ma non si è diffuso in città» ha spiegato Marchetti. 

Ossido di azoto

Si sviluppa ogni volta che c’è una combustione, quindi anche nel traffico stradale. «Il valore è 13, con parametro di riferimento 40».

Benzene

Si produce quando si brucia la carta. Qui il valore è 1,9 e il parametro è 5. «Noi stiamo continuando a monitorare, continuando a fare analisi, domani pomeriggio daremo i valori di altre sostanze organiche, dei metalli - ha proseguito Marchetti - Domenica saremo in grado di dare i risultati delle tossine che abbiamo preso campionando a Cittadelle e qui sopra. Poi, anche se non abbiamo notizia della presenza di amianto, prenderemo prenderemo campioni anche per amianto e diossine, che si producono quando si brucia plastica ad una temperatura sotto i 1.400 gradi. Questo è un caso in cui si produrrebbero, ma non c’era la plastica in teoria tra i materiali perché magari un po’ di plastica c’è un po’ dappertutto». 

Zero accessi agli ospedale

Rassicurante è anche un dato oggettivo: il monitoraggio degli ospedali di Ancona, a fronte di eventuali accessi per episodi respirativi acuti, ha dato esito più che positivo. Infatti nessuno si è presentato lamentando problemi respiratori. 

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