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Lunedì, 29 Aprile 2024
Calcio

Ancona, la svolta non c'è ma i problemi sì. Ed ora la classifica comincia a preoccupare

Due punti in sei partite per i biancorossi che cominciano il 2024 con il piede sbagliato. Ma oltre alla sconfitta, si registra anche una pericolosa involuzione nel gioco, considerato che davanti al proprio pubblico la squadra non si è praticamente mai resa pericolosa nell'arco dell'intera gara

Non era stata una buona fine, ed all’amara conclusione del 2023 non ha nemmeno fatto seguito nemmeno un buon principio. Dopo il Natale, anche l’Epifania dell’Ancona è a bocca asciutta, con la quarta sconfitta nelle ultime sei gare che fa addensare ancora più nubi all’orizzonte. Anche il “Del Conero”, che dopo il “tre su tre” nelle prime uscite dopo il ritorno di Colavitto in panchina, era stato – a pieno titolo – etichettato come il fortino biancorosso, ha cominciato a mostrare crepe evidenti: in casa non solo non si vince più (k.o. con Pontedera ed Entella, in mezzo il pareggio col Pescara) ma neppure si segna, con appena un gol all’attivo negli ultimi tre confronti casalinghi. Segnale inequivocabile che i problemi di questa squadra vadano oltre il giovamento che si può trarre dal respirare l’aria di casa.

La “cura” del Comandante, sulle prime, aveva indubbiamente sortito gli effetti sperati. Ma è anche vero che negli ultimi due impegni i passi indietro registrati sono stati evidenti, in un’accoppiata di sfide accomunate anche dai legni che hanno salvato i biancorossi nella prima metà di gara (un palo al “Porta Elisa” ed una traversa al “Del Conero” con Perucchini battuto). A Lucca solo nei minuti finali in superiorità numerica la squadra ha mostrato qualche segnale di reazione, mentre in casa contro l’Entella, dopo aver subito in apertura di ripresa il gol dello 0-1, nella ripresa i dorici non hanno praticamente mai creato pericoli, e questo nonostante un assetto apertamente offensivo dopo gli innesti operati dal tecnico.

La classifica, intanto, peggiora, ed in maniera inversamente proporzionale alla posizione cresce la paura. Perché il calendario propone adesso due trasferte complicate a Gubbio ed a Pineto, perché i “fedelissimi” di Colavitto richiamati in riva all’Adriatico nella sessione invernale potrebbero anche non essere sufficienti a garantire una seconda parte di stagione senza patemi e sguardi preoccupati a chi sta dietro in graduatoria. E perché si è iniziato già a parlare di episodi sfavorevoli e di presunti torti arbitrali, di sfortuna che ci ha messo lo zampino (anche sotto forma di infortuni), anticamera di quegli alibi ed attenuanti buoni per avvolgersi nella coperta delle giustificazioni. Prima di pensare alla buona sorte, che è sempre meglio avere dalla propria parte – ci mancherebbe – magari però sarebbe il caso di comprendere come per due partite di fila il portiere avversario sia stato quasi da “senza voto”, visto il poco lavoro svolto. E capire se sia contemplabile la pista che porta a qualche ulteriore rinforzo: per farlo non c’è molto tempo, per mettere in cassaforte la salvezza c’è un intero girone di ritorno. Che sia giunta l’ora di muoversi?

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