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La carica di Basso, lottatore-sognatore: «Ancona, proviamo a vincerle tutte»

Per la new-entry nell'organico biancorosso subito venti minuti in campo a Gubbio, nelle delicate fase finali. «C’era da soffrire al “Barbetti”, ma il clima mi piaceva: è un piacere lottare per i compagni»

Giusto il tempo di presentarsi ai suoi nuovi tifosi, di assaggiare le sedute di allenamento di mister Colavitto e poi via, maglia biancorossa addosso, numero 99 sulle spalle e dentro nella fase più delicata della sfida a Gubbio, vinta dai dorici 1-0. Va di corsa, Gianmarco Basso, come quell’Ancona che adesso è anche un po’ sua: debutto in Umbria, sul rettangolo di gioco negli ultimi venti minuti al posto del “man of the match” Petrella, e poi sotto la curva a raccogliere i meritati applausi per il suo esordio e il prezioso successo. Grande fisico, uomo di corsa, non si sottrae alla lotta. Qualità che piacciono parecchio all’area tecnica, ma anche ai tifosi, ed in tanti a Gubbio lo hanno applaudito.

«L’atmosfera era fantastica – ha commentato il centrocampista ligure – ed i nostri supporter sono davvero calorosi e numerosi. Al momento dell’ingresso in campo ero preparato a livello mentale, in quei momenti bisogna saper gestire la situazione. C’era da soffrire al “Barbetti”, il clima mi piaceva. E’ un piacere lottare per i compagni. Mi descrivo come uno generoso, abbastanza completo. Sono un giocatore di corsa, copro bene il campo e non disdegno la fase offensiva, soprattutto mi adatto alle richieste, mettendomi a disposizione del mister. L’accoglienza è stata fantastica, ho notato disponibilità da parte di tutti e questo mi ha dato carica e felicità. Sono entrato a far parte di un gruppo ambizioso: ci sono giocatori vincenti con la voglia di prendere il massimo ogni volta. Ingredienti che spiegano la posizione attuale di classifica: io sono un sognatore, mi piace sognare. Puntiamo a vincerle tutte, vediamo quello che succede».

Basso, infine, ha spiegato come è andata l’operazione. «Con il Direttore Micciola c’erano stati dei contatti in estate – conferma – ma l’affare non si era concluso. Le cose si sono sbloccate poco prima della partita di Gubbio. Dico grazie alla Sanremese che ha capito la situazione e mi ha lasciato partire».

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