Omicidio di via Maggini, parla l'amica di famiglia: «Mattia sembrava uno zombie»
Il presunto killer da tempo aveva atteggiamenti insoliti. La testimonianza di una donna vicina alla famiglia della vittima
«Michele era come un figlio per me. Un ragazzo splendido, splendido ragazzo con il cuore d'oro e tanta voglia di vivere. Amava la musica e con mio figlio ne ascoltavano sempre tanta. Non mi capacito che non ci sia più». Così un'amica di famiglia descrive Michele Martedì, il giovane anconetano di 26 anni ucciso a coltellate di fronte casa sua, in via Maggini.
«E' stato mio figlio a darmi la notizia. Sono rimasta sconvolta. - prosegue la donna - Mercoledì scorso Michele ha dormito da me e venerdì mi ha accompagnato in macchina al pronto soccorso a prendere mia figlia. Il gruppetto di amici di Michele veniva spesso a casa: ballavano, ascoltvanano musica e si divertivano. Erano tutti grandi amici». Ma non è tutto. Perché la signora conosceva anche il presunto assassino di Michele, Mattia Rossetti. «Anche lui frequentava casa mia ogni tanto. Faceva parte del gruppo. Poi da qualche settimana a questa parte è cambiato. Sembrava uno zombie. Non so se prendesse qualche medicina ma era cambiato. Non era più lo stesso Mattia di sempre. I suoi occhi erano cambiati. Ancora non ci credo che possa aver fatto una cosa simile».