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Alla scoperta della Lucchese, prossimo avversario dell'Ancona

La formazione rossonera in campionato ha un ruolino di marcia identico ai dorici, mentre la scorsa settimana ha vidimato il pass per la semifinale della Coppa Italia di categoria

Quasi 120 di storia, diverse rifondazioni negli ultimi anni, ed un pregresso – seppur risalente agli inizio del secolo scorso – anche in Serie A. La Lucchese, prossimo avversario dell’Ancona, sembra aver ormai trovato nella LegaPro la sua dimensione ideale, categoria ritrovata dopo un paio di passaggi in Serie D (ed una discesa nell’Eccellenza toscana, circa tre lustri fa) ed in cui gravita in maniera continuativa da una decina d’anni. Le migliori stagioni recenti dei toscani restano tuttavia quelle nell’ultima decade del passato millennio, trascorsa nella cadetteria dove sono anche arrivati due sesti posti. Campionati in cui sulla panchina si sono seduti volti particolarmente noti, come un Marcello Lippi ad inizio carriera, e tecnici navigati con un vissuto calcistico in Serie A come Bruno Bolchi, Luigi De Canio, Tarcisio Burgnich e Gaetano Salvemini e poco dopo anche Gigi Simoni.

La Lucchese è attualmente appaiata in graduatoria all’Ancona, con cui condivide lo stesso percorso fatto di cinque vittorie, sei pareggi e sette sconfitte. Il periodo meno proficuo sembra essere alle spalle, con i due punti in sei gare nelle quattro settimane tra inizio ottobre ed inizio novembre che ha comportato una brusca discesa in classifica dopo i quattordici punti nelle prime sei uscite. Reduce dal k.o. nel derby contro la Carrarese, la Lucchese ha invece un passo da “big” nella coppa di categoria dove è approdata alle semifinali (che la vedranno opposta al Padova), battendo l’Arezzo al primo turno e poi – tutte ai supplementari – Spal, Juventus Next Gen e quindi l’Avellino la scorsa settimana.

A rappresentare un limite nel gioco dei rossoneri è la scarsa propensione al gol: con quindici centri in diciotto partite di campionato, l’attacco toscano è al quartultimo posto per produttività, con la media gol leggermente alzata dalle reti messe a segno in Coppa. Una criticità che la società ha recentemente dichiarato di voler correggere, intervenendo sul mercato e trovando contestualmente una sistemazione alle pedine meno impiegate e che non hanno fornito un rendimento in linea con le aspettative. Tra i principali riferimenti offensivi ci sono Simone Magnaghi ed Andrea Rizzo Pinna. Il primo è un habitué della terza serie, dove vanta oltre 300 partite disputate nei vari gironi dal nord al sud dopo essere stato svezzato nel settore giovanile dell’Atalanta. E dalla “cantera” degli orobici proviene anche il secondo, l’elemento più pericoloso della Lucchese, che spaziando tra il versante sinistro dell’attacco ed una posizione più centrale è anche il miglior realizzatore della squadra con i suoi sette gol finora realizzati.

La curiosità

C’è un filo che collega, al di là degli incroci in campionato, le “Pantere” ai dorici, andando a ritroso nel tempo. Nella graduatoria degli indimenticabili del club toscano figura infatti Francesco Monaco, che ha totalizzato con la casacca rossonera ben 294 gettoni tra il 1984 ed il 1995, ed in riva all’Adriatico è ricordato per essere stato l’artefice in panchina della promozione ottenuta dall’Ancona nella stagione 2007/08 (acquisita piegando ai play-off Perugia e Taranto). Monaco è al terzo posto della speciale classifica che elenca i giocatori con il maggior numero di presenze in maglia Lucchese, capeggiata da quel Roberto Paci che ha indossato il biancorosso nel campionato 1986/87, e che è al vertice della graduatoria dei bomber più prolifici. Dove, in seconda piazza, figura Eupremio Carruezzo, che i tifosi dorici ricordano all’Ancona nella prima parte degli anni ‘90.

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