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Lunedì, 29 Aprile 2024
Calcio

Ancona, parla Tony Tiong: «La salvezza quanto prima, poi la B. Ed il sogno Serie A»

Il Presidente del club biancorosso si è intrattenuto con i giornalisti dopo aver presenziato al match di Pineto, vinto dai dorici: «La nostra programmazione va per gradi: ora, la cosa importante è mantenere la categoria»

Il suo arrivo in città ha sortito l’effetto di mettere ordine in seno alla società ed alla squadra, ma anche di rassicurare Ancona e la sua gente in un momento delicato. Il patron del club biancorosso, Tony Tiong, ha incontrato i giornalisti in conferenza stampa a ventiquattro ore di distanza dalla bella vittoria dei biancorossi a Pineto: un successo a cui il Presidente ha assistito e che ha segnato il ritorno al successo della formazione allenata da Colavitto a distanza di due mesi dall’ultima affermazione. E lo zampino di mister Tiong c’è stato, avendo chiesto prima della partita di poter conferire da solo, senza nessun membro dello staff né interpreti, con la squadra negli spogliatoi, per far arrivare il suo messaggio di sostegno e la carica a pochi minuti dal fischio d’inizio di un match così delicato.

«Il messaggio è stato diretto e semplice – ha detto il patron – e cioè che questa era una partita fondamentale, al punto da poter essere immaginata come una finale di Coppa. Ho detto ai ragazzi che era necessario vincerla e portare a casa i tre punti per i tifosi, per la maglia e per chi lavora ogni giorno per il club che loro rappresentano in campo. Venivamo da un momento delicato: quando le cose vanno male, si potrebbe stare a parlare per ore di quello che non va e di come le cose si sarebbero dovute fare diversamente. Di certo, nessuno deve sottrarsi alle sue responsabilità, io compreso: ora c’è da raggiungere quanto prima quota 40 punti e tagliare il traguardo salvezza. Poi, a tempo debito, si faranno le valutazioni del caso».

Tra passato e futuro, col sogno serie A

«Sono cresciuto guardando la Serie A – racconta Tony Tiong – ed il sogno è sempre stato diventare il proprietario di una squadra di calcio. La prima idea era quella di acquisire un club di B, ma quelli in vendita avevano problematiche finanziarie e quindi abbiamo accantonato l’ipotesi. Ancona è stata scelta perché aveva un bilancio pulito, e tifosi eccezionali che indipendentemente dalla posizione in classifica non mancano mai di incitare la squadra. Ieri quando siamo passati a salutarli, ho ricevuto un grandissimo applauso, nonostante la situazione non semplice: non me lo aspettavo, è stato emozionante»

«Lavoriamo su diversi step – dice il patron – il primo dei quali è chiudere la stagione salvandosi e nella miglior posizione di classifica possibile. Poi, nel breve-medio termine, l’obiettivo è quello di salire di categoria, e successivamente visto che personalmente sono ambizioso, provare a raggiungere la Serie A con il centro sportivo che ovviamente sarà funzionale al campionato che disputeremo. Al di là dell’aspetto sportivo, mi piacerebbe che il grande entusiasmo che circonda la squadra crescesse ancora di più, ed a titolo di persona di divertirmi e raccogliere soddisfazioni».

Il calciomercato ed il centro sportivo

«Manca poco alla chiusura – commenta il Presidente – ed abbiamo riportato qui in Ancona i giocatori richiesti dall’allenatore, e negli ultimi colloqui il ds Micciola ha parlato della necessità di ingaggiare altre due pedine, uno in attacco ed uno a centrocampo: ho dato il mio ok a procedere e ci sta lavorando duramente, a breve dovremmo avere novità a riguardo. Speriamo che arrivino prima della sfida della prossima giornata contro il Cesena. Rolfini? Sì, è uno dei profili che stiamo trattando, mentre con Paolucci siamo vicinissimi a trovare un accordo per il rinnovo».

«Qui in Ancona ho anche avuto modo di fare una call con il sindaco della città – prosegue – in attesa di vederci di persona e portare avanti il discorso legato al centro sportivo, alle strutture presenti ed all’acquisto del terreno, dopo del quale provvederemo ad effettuare la presentazione del Centro. Non c’è stato nessun ritardo, ma degli impegni improrogabili mi hanno costretto ad anticipare la partenza («Gli avrebbe fatto piacere fermarsi per assistere alla partita contro il Cesena, ma deve ripartire» dice l’a.d. Roberta Nocelli) e se ne ripèarlerà la seconda metà di febbraio, quando tornerò.

Le ultime battute riguardano Colavitto («È già capitato che un tecnico venisse richiamato, non ci vedo nulla di strano: è stata una decisione presa in maniera collettiva, e ci è sembrata la scelta più logica»), l’eventualità di un suo addio in caso di retrocessione («Non c’è questo rischio, non retrocederemo» ed il budget che verrà impiegato per tentare l’assalto alla B: «Se prendiamo Mantova e Torres, hanno speso più o meno quanto noi ma stanno facendo un campionato di vertice, giusto per fare due esempi. Il budget è importante, ma lo è ancora di più fare acquisti mirati. Quest’anno tutti quanti abbiamo commesso degli errori, il fatto di essere in questa situazione ne è una prova: ma credo dagli sbagli si possa imparare per non commetterli più, ed è quello che ci auguriamo per il prosieguo di quest’avventura».

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