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Riecco l'attacco, riecco i gol ed la vittoria: l'Ancona risorge a Pineto

I biancorossi forniscono la miglior performance esterna dell'anno: più di un'ora di netto predominio, con due reti - e due occasioni macroscopiche non sfruttate - ma anche con tanta sofferenza finale (e Perucchini miracoloso)

Vittoria doveva essere, dopo la prova generale di Gubbio non andata nel migliore dei modi, e vittoria è stata. Peraltro con gli ingredienti che servivano e che ultimamente nella dispensa dell’Ancona latitavano: in primis il gol, l’apporto del reparto offensivo, ed anche un pizzico di buona sorte, quei famosi “episodi” che girano dalla parte giusta anziché essere penalizzanti. Di certo, uscire da Pineto con tre punti non è senza dubbio la certificazione di un’avvenuta guarigione, di un tunnel definitivamente messo alle spalle perché la graduatoria in fondo non permette di rilassarsi troppo. Però intanto il digiuno di reti ed affermazioni si è interrotto, la squadra è riuscita a strappare la posta in palio mantenendo il vantaggio accumulato (in situazione di punteggio favorevole le rimonte degli avversari sono costate dodici punti, da inizio torneo), peraltro contro una squadra specialista in risalite – operazione che le è riuscita sei volte – e che in casa aveva concesso appena sei gol in dieci gare.

Però, al di là del 2-1, a confortare è stato il piglio di una formazione che ha fatto la partita, senza subire il gioco di un’avversaria che ad onor del vero non ha mai brillato per il suo calcio propositivo, e che là davanti era priva del suo principale riferimento offensivo, ma ha fatto penare tutte le formazioni arrivate al “Pavone-Mariani”, senza distinzioni di qualità e classifica. L’Ancona nel primo tempo non ha corso alcun rischio, sfiorando l’1-0 con Spagnoli al quarto d’ora e realizzandolo con la complicità di un incerto Tonti grazie ad Energe, il quale si è anche dilapidato la più ghiotta delle palle-gol per il raddoppio a stretto giro di posta. E nel momento della gara in cui i dorici hanno solitamente sofferto di più, ovvero nel primo quarto d’ora della ripresa – otto i gol incassati tra il 46’ ed il 60’ – hanno dapprima costretto Tonti alla prodezza su Barnabà di testa, e poi trovato il meritatissimo raddoppio con Spagnoli.

La rete di Njambé dell’1-2, che ha preso sostanza alla prima vera chance dei padroni di casa, ha poi cambiato il tema tattico della gara. E se la differenza con la sfida di Gubbio è stata nel riuscire a sbloccare il punteggio, il punto di contatto tra i due match è stato l’intervento salva-risultato di Perucchini, anche in questo caso nei minuti finali che sono anche quelli in cui il Pineto ha costantemente punito le avversarie di turno, con la metà esatta dei gol realizzati caduta nell’ultimo quarto d’ora. Stavolta no, grazie al portierone biancorosso che dopo la respinta pronta su Chakir, si è superato quaranta secondi più tardi intercettando la deviazione sotto-misura del suo ex compagno De Santis, miracolo curiosamente simile a quella di sette giorni fa su Chierico, che aveva anche lui corretto dentro l’area piccola un tiro destinato sul fondo, esaltando i riflessi di Perucchini.

Al triplice fischio è festa grande, per la squadra ed i tanti tifosi che sono scesi in Abruzzo ed hanno affrontato, finalmente, un viaggio di ritorno sereno e col sorriso sulle labbra. Lo stesso del patron Tiong, che a Pineto ha potuto vedere “live” la squadra esultare come non accadeva dal derby interno con la Recanatese. Ed in attesa di tastare il polso alla corazzata Ravenna, si attendono novità dal fronte mercato. I tre punti di Pineto non sono la panacea di tutti i mali, ma la dimostrazione di carattere e determinazione: e con un ulteriore sforzo nell’ultimo scorcio della finestra invernale dei trasferimenti, si può davvero pensare di riporre in un cassetto tutte le paure di un’annata la cui piega sembrava davvero volgere nel verso peggiore.

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