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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Un percorso pedonale nel verde cittadino dal Piano a Posatora

Si tratta di via Cupa di Posatora, un tracciato carrabile attraverso scenari inconsueti che l’incuria ha reso in parte impraticabile o disagevole

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di AnconaToday

Nonostante l’unanime apprezzamento espresso dal Consiglio comunale di Ancona, la delibera del 2017 che prevedeva la sistemazione del percorso pedonale dal CRASS al Fornetto giace inattuata da oltre tre anni ma gli ambientalisti non si sono persi d’animo. Così hanno preso forbici e seghetti ed altri attrezzi per fare quella manutenzione del verde attesa invano restituendo così alla fruizione pubblica un percorso che, grazie anche il recente lockdown, è stato riscoperto con sorpresa ed apprezzamento dalla collettività. 

Si tratta di via Cupa di Posatora, un tracciato carrabile attraverso scenari inconsueti che l’incuria ha reso in parte impraticabile o disagevole. Oggi potrebbe fungere da collegamento ciclopedonale tra il parco Belvedere, il parco del Fornetto e l’area CRASS per proseguire poi attraverso Direzione Parco all’interno del parco regionale del Conero: insomma un’arteria verde centrale nella geografia escursionistica della città. Anche un progetto del Bilancio Partecipato del 2018 lo aveva proposto. Il percorso si presta bene anche per realizzare un ampio anello nel verde di Posatora, risalendo il fosso di fondovalle attraverso gli orti urbani verso il complesso scolastico di via Brodolini per poi, oltrepassata Villa Colonnelli (ex Saveriani), raggiungere il parco Belvedere con la chiesetta legata alla traslazione della santa Casa ed edificata nel XVI secolo dal Comune quale atto di gratitudine per la miracolosa “liberazione” della città dalla peste. Altri tempi di pandemia!

La parte alta della vecchia strada della Cupa è un fresco tracciato all’ombra di querce che, a lato della nuova chiesa di S. Maria Liberatrice, scende poi tra vasti scenari agricoli con cereali e vigneto ed ampi panorami dove regnano il silenzio e la natura. Qui in estate è possibile osservare il fascinoso volo delle lucciole e non è raro osservare il roteare nel cielo di qualche rapace. Sguardi inconsueti sulla città, nella valle tra Posatora e Pinocchio ancora libera dall’intensa urbanizzazione, lasciando spazi preziosi di socializzazione a porzioni di orti urbani. Nel tratto finale, oltre la cortina di canne si scopre il nuovo Tambroni, costruito dopo la frana del 1982 e dichiarato inagibile il giorno stesso dell’inaugurazione, monumento emblematico dell’ennesimo sperpero di risorse sinora senza responsabili. Qui si trovano ancora orti “sociali”. Un tratto intermedio del cammino e la parte pianeggiante che costeggia il fosso nel tratto finale erano però quasi bloccati da tronchi di alberi caduti nonché dalla diffusa copertura di rovi e canne ed altra vegetazione infestante.  

Giunti nell’area CRASS si possono ammirare le caratteristiche tipologiche di questo complesso, impreziosito dalla presenza di grandi alberi (lecci, tigli, carpini, platani), tra cui una maestosa magnolia (Magnolia grandiflora), inclusa all’interno delle 346 formazioni vegetali monumentali delle Marche del 2011, salvo poi essere “dimenticata” nell’elenco 2020 degli alberi monumentali d’Italia riconosciuti dal Ministero Politiche agricole e forestali. In questo catalogo delle eccellenze arboree il Comune di Ancona non ha inserito alcun esemplare del suo pur ricco patrimonio arboreo. Anche questo è segno di una “riscoperta” di bellezza e di valori che trova in via Cupa di Posatora una preziosa occasione. Una prospettiva che da un decennio il Pungitopo sostiene coinvolgendo i cittadini e sollecitando gli amministratori. L’idea progettuale, infatti, è stata lanciata nell’ottobre 2011 in occasione di una partecipata camminata nell’ambito della sesta edizione di Viviamo Ancona. Ripristinato finalmente l’intero tracciato si pensa ora ad una “inaugurazione” simbolica sperando che anche questi segnali facilitino il Comune di Ancona a recuperare il tempo perduto. I lavori non sono finiti: è necessaria una segnaletica ora completamente assente, qualche tratto di staccionata per delimitare meglio il tracciato dalle aree agricole e magari alcuni pannelli che favoriscano la lettura dell’ambiente e la mappa dei percorsi. Intanto, l’apprezzamento di quanti possono tornare a frequentare questi luoghi riscoprendo angoli inaspettati resta la gratificazione più bella per il nostro lavoro. 

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