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Lunedì, 29 Aprile 2024
Scuola Sirolo

La scuola del futuro sorgerà a Sirolo: sarà un "villaggio" a misura di bambino (e senza corridoi)

308 metri quadri netti di superfice utile complessiva, oltre agli spazi tecnici. La struttura a padiglioni, firmata dall'ingegner Domenico Lamura e dall'architetto Simone Subissati, sorgerà in riviera

SIROLO - Dimenticate i lunghi corridoi che lambiscono la porta di ogni singola aula, la scuola del futuro quei camminamenti in stile “ospedale” non ne avrà. L’Opera Pia Asilo Infantile sorgerà in via Carducci, a pochi passi dalla piazzetta centrale di Numana, ma formalmente nel comune di Sirolo. La “scuola senza corridoi”, progetto finalista al concorso internazionale "The Plan Award 2022", sorgerà sulle ceneri della vecchia sede dichiarata inagibile dopo il terremoto del 2016. Il progetto nasce dalla collaborazione tra l’ingegner Domenico Lamura e lo studio Simone Subissati Architects. Fine lavori atteso, salvo imprevisti, a fine 2023. 

La struttura

Trecento e otto metri quadri netti di superfice utile complessiva, oltre agli spazi tecnici che copriranno altri 20 metri quadri. La sede, gestita dalla Fondazione "Opera Pia Scuola d'Infanzia di Numana”, ospiterà due sezioni di materna (60 bambini complessivi) e una di nido (30 bambini) e avrà una concezione innovativa: addio alla vecchia struttura di tre piani, la nuova scuola sarà costituita da più padiglioni in legno collegati tra loro da spazi “ibridi”, destinati alle attività comuni. Una struttura polifunzionale, con ogni padiglione che per tre lati affaccerà sul verde. «Il bambino avverte la sensazione di essere in un vero e proprio villaggio- spiega l’architetto Simone Subissati- in questo modo percepisce sé stesso come parte di una comunità. Di fatto è questo che dovrebbe offrire una scuola, cioè dare un primo approccio all’istituzione». Gli spazi sono stati progettati proprio in base al ruolo di una scuola materna: banchi, sedie e impostazione rigida addio. Occorre, piuttosto, uno spazio polifunzionale: «L’attività di una materna è di per sé dinamica- continua Subissati- pensare allo schema di un’aula classica sarebbe controproducente. Il bambino sperimenta il rapporto con gli altri e con l’istituzione stessa, ma in un contesto dinamico e di vita in cui sarà il bimbo stesso a costruirsi inizialmente la propria idea di città. In questo senso ci sono stati molti studi teorici e sperimentazioni, ma tutto molto poco applicato». 

La scuola senza corridoi

Il design

La struttura è pensata da disegni architettonici figurativamente semplici. In questo caso, una serie di blocchi sovrapposti: «Figurativamente rappresentiamo il concetto di gioco con i mattoncini- continua l’architetto- non ci sono forme strampalate come tetti strani o muri “fuori piombo”, è una geometria elementare che vogliamo proporre in un periodo in cui c’è molta confusione estetica». C’è anche il tema della sostenibilità. Il raffrescamento è naturale grazie alla doppia esposizione che garantisce una buona ventilazione. Due pergolati estenderanno gli spazi utilizzabili all’aperto. 
 

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