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Cronaca

Fermo, la rabbia dei centri sociali per la morte di Emmanuel: "Ora basta razzismo"

I funerali di Emmanuel sono previsti per domenica alle 18:00 al Duomo. Esequie, che saranno celebrate dall'arcivescovo mons. Luigi Conti e a cui sarà presente la presidente della Camera Laura Boldrini

«Questo è un atto di razzismo che ha dei mandanti precisi perché da un punto di vista politico, ad uccidere Emmanuel sono stati la Lega Nord, Casa Pound e Forza Nuova e tutti quei soggetti che da anni fomentano l’odio tra italiani e migranti. Siamo anche qui per dire che non tolleriamo più l’intollerabile. Le sedi dei fascisti vanno chiuse. Ma non le chiuderanno le Forze dell’Ordine e allora tocca a noi farlo con il consenso popolare. E forse nei prossimi giorni faremo questo a Fermo e in tutto il sud delle marche». Sono queste le dure parole con cui il senigalliese Nicola Mancini ha aperto la manifestazione dei Centri Sociali delle Marche, arrivati sabato pomeriggio al centro di Fermo per dire “No al razzismo”. Per ricordare come di razzismo si muore. Perché non passi l’idea che sia stata una rissa finita male ad uccidere Emmanuel Chidi Namdi, il nigeriano fuggito con la compagna da Boko Haram e ucciso lo scorso 7 luglio dal pugno di un 36enne fermano: Amedeo Mancini, oggi agli arresti con l'accusa di omicidio preterintenzionale. E’ così che più di 500 persone si sono date appuntamento nella cittadina fermana. Almeno una 50ina gli antifascisti e anarchici provenienti dalla provincia dorica, da Ancona, Senigallia e Fabriano. Tra questi anche Valentina Giuliodori dell’Ambasciata dei Diritti delle Marche: «Non possiamo accettare che la morte di Emmanuel venga derubricata a singolo atto razzista, questo è il frutto di anni di politiche italiane volte a bloccare i migranti. Siamo qui per opporci a queste politiche che stigmatizzano il diverso perché si costruisca un paese solidale e sia dalla parte dei più deboli». 

IL SINDACO DI FERMO.«Dobbiamo partire dai due dati di fatto: un insulto razzista e gratuito ad una persona e la morte della persona e senza quell’insulto, quella persona sarebbe ancora viva - ha detto il sindaco fermano Paolo Calcinaro - Un fatto grave che ci induce ad innalzare l’attenzione su questi fenomeni di intolleranza, a Fermo come nelle Marche e in Italia. Chiunque lo ricordi fa bene e noi siamo qui per ricordarlo oggi». 

Centri sociali a Fermo contro il razzismo

IL CORTEO. Appuntamento alle ore 17:30 all’incrocio tra via Vittorio Veneto e via XX Settembre, proprio lì dove il giovane nigeriano stava camminando in compagnia della compagna 24 Chinyery quando ha trovato la morte, non lontano dal seminario arcivescovile di Fermo dove la coppia era ospite. Dove oggi c’è l’ombra di una tragedia di cui i fermani difficilmente siscrolleranno il ricordo. Dove in molti si sono fermati a pregare, davanti quel cesto di vimini pieno di fiori con un cartello con su scritto “Emmanuel perseguitato in Nigeria e ucciso nella Fermo che doveva proteggerlo”. Emmanuel a Fermo invece ci è morto. Per razzismo, come ha ribadito un’operatrice sociale che lavora in una comunità educativa per minori e militante dello spazio sociale autogestito “Il Trenino” Giulia Gattafoni: «Dobbiamo avere il coraggio di chiamare questo fatto con il proprio nome: un atto fascista. Vogliamo non solo portare l’indignazione per un fatto che ci ha turbato, ma sottolineare la presenza di un substrato culturale dove trova terreno fertile un clima di xenofobia e razzismo». Attimi di commozione quando, all’inizio, ha parlato Buba Berboe, 22 anni del Gambia e amico di Emmanuel. Anche lui è dovuto fuggire dalla sua terra perché lo volevano arrestare dopo aver scritto un tema scolastico contro il governo. Ha ribadito come loro non vogliono portare via nulla agli italiani. «Chiediamo solo di essere aiutati» ha detto. Poi è scoppiato in lacrime al pensiero di Emmanuel (GUARDA IL VIDEO). Dopo un applauso è partito il corteo quando ormai erano le 18:30. “Di razzismo si muore. Ora basta” recitava lo striscione che ha sempre guidato il corteo. Prima lungo viale 20 settembre, poi via Trevisani, poi tutta via Roma, fino a risalire via delle Mura e terminare così in piazza Azzolino, dove si sono susseguiti tutta una serie di interventi dei partecipanti. Erano circa le 20:30 quando la manifestazione volgeva al termine. E mentre Fermo si prepara a celebrare i funerali di Emanuel, previsti per domenica alle 18:00 al Duomo, nelle stesse ore, su Twitter, l’hashstag #IostoconAmedeo saliva tra i 3 più di tendenza.  

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