Vigili assenteisti, colpo di scena: il tenente non doveva essere arrestato

Vigili assenteisti. L’ufficiale M. M. non doveva essere arrestato. Lo ha stabilito l’altro ieri (10 giugno) la Corte di Cassazione dopo il ricorso presentato dagli avvocati Marta Balestra (in foto) e Paolo Campanati, convinti che non ci fossero mai stati i presupposti per l’arresto effettuato il 25 settembre scorso dalla polizia giudiziaria della stessa Municipale e coordinata dal pm Paolo Gubinelli. Secondo i legali dell’ufficiale (oggi trasferito a seguito dell’indagine ad altre mansioni nell’Ufficio Aree Verdi del Comune) ci sarebbero almeno tre motivi per ritenere illegittimo quell’arresto: intanto l’assenza della flagranza di reato dato che M. M. quella mattina non sarebbe dovuto entrare in servizio perché aveva il turno pomeridiano; in secondo luogo perché il reato di truffa nella formula del tentativo non prevede l’arresto; in terzo luogo perché gli agenti di p.g. avrebbero agito al di fuori della propria giurisdizione di competenza, cioè il comune di Ancona.

Ad oggi le motivazioni della sentenza non sono ancora note, ma la seconda sezione riunita della Cassazione dorica si è espressa a favore del vigile urbano. Il suo arresto è stato illegittimo. E ora che succede? A livello processuale nulla. Il procedimento di fronte al tribunale dorico prosegue. «Però c’è stata una privazione della libertà personale del mio cliente - ha detto l’avvocato Balestra - C’è stato anche un danno di immagine e poi a seguito di tutta questa storia ha  anche subito un trasferimento dall’ufficio dove ha lavorato per anni». Legittimo dunque chiedersi se ora M. M. sia pronto a chiedere un risarcimento danni per ingiusta detenzione alla Corte D’Appello. «Valuteremo» ha detto lapidaria l’avvocato Balestra.