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Recanatese-Ancona, mister Colavitto: «Io resto al mio posto». Gli highlights della gara

«Non posso abbandonare la barca – dichiara il tecnico dei biancorossi – perché in questa sfida sto mettendo tutto me stesso, ed andrei contro le mie convinzioni che mi hanno portato a tornare per salvare l’Ancona»

«In questo momento la cosa migliore è stare zitti e pedalare, perché qualsiasi parola potrebbe essere mal interpretata o travisata. Servono i fatti, a differenza di quanto accaduto stasera». È questo l’incipit della conferenza stampa post Recanatese-Ancona di Gianluca Colavitto: pienamente condivisibile, se non fosse che l’urgenza di mettere in pratica i buoni propositi – più volte dichiarati da febbraio in avanti – abbia avuto come riscontro sei punti in otto partite, traducibili in una classifica che prima preoccupava, ma ora comincia davvero a spaventare. Il mister, però, tiene duro e non segue le orme del d.s. Micciola che ha rassegnato le dimissioni: con buona pace dei tifosi che per la prima volta lo hanno apertamente contestato al “Tubaldi”, e di chi da fuori avverta la sensazione che quel gruppo unico e compatto formato da staff e squadra cominci a mostrare ben più di una crepa.

«Non posso abbandonare la barca – spiega – perché in questa sfida sto mettendo tutto me stesso, ed andrei contro le mie convinzioni che mi hanno portato a tornare per salvare l’Ancona. Non era semplice quando sono arrivato, ed ora il cammino si sta facendo ancora più complicato. Se i ragazzi mi seguono? Domanda da fare a loro, non a me: io li vedo ogni giorno allenarsi, impegnarsi, e li ho visti sudare in campo anche in nove contro undici, poi è normale che avrebbero potuto dare di più. Purtroppo quelle fragilità che erano emerse già nel corso della stagione si sono palesate dopo il gol subito, per il quale bisogna complimentarsi con la Recanatese che ha avuto molto cinismo nello sfruttare il primo vero affondo della partita. Ci sarebbe anche da ragionare sull’espulsione di Clemente, che ci ha tagliato le gambe: io ho visto il suo braccio attaccato al corpo (sebbene in parecchi abbiano avuto un’impressione diversa ndr) e l’ammonizione mi è sembrata fuori luogo. Il rosso a Cioffi? Ci sono ragazzi nel gruppo che stanno accusando più di altri questa situazione, che li portano a essere maggiormente nervosi: lui anche nel primo tempo ha commesso degli errori che generalmente non fa, poi quella reazione inaspettata perché è un bravissimo ragazzo, ed un gesto così non è da lui».

L’allenatore biancorosso difende anche le scelte fatte in corso d’opera, come quelle di impiegare Paolucci e Martina ad una manciata di minuti dalla fine e soprattutto di togliere Spagnoli per inserire un centrocampista come Vogiatzis. «Paolucci era stato anche ammonito dalla panchina – dichiara Colavitto – e si è ripreso da poco dall’infortunio per cui avevo qualche remora nel gettarlo nella mischia. La decisione di sostituire Alberto era dettata invece dalla presenza in campo già di Energe, che è più veloce ed ha maggiori attitudini allo spunto, che potevano essere più utili contro una difesa a tre schierata».

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