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Ancona, Boscaglia si presenta: «Salvezza traguardo non semplice, ma che possiamo centrare»

Il tecnico arriva sulla panchina biancorossa dopo il blitz della dirigenza, alla quale ha detto subito sì: «Non sono un'ancora di salvezza e non ho la bacchetta magica. Dovrò portare serenità ad una squadra che ha un potenziale ancora inespresso»

«Un’operazione rapida ed indolore», l’ha definita Roberta Nocelli, l’amministratore delegato del club dorico che nella giornata di domenica ha fatto le veci del dimissionario ds Micciola tessendo la tela che ha portato Roberto Boscaglia ad Ancona. Il summit con il consiglio d’amministrazione, il consulto sulla rosa dei nomi sul tavolo per sostituire Gianluca Colavitto, quindi la fumata bianca con l’allenatore siciliano che in un batter d’occhio ha prenotato il primo volo da Catania per le Marche, dirigendo il suo primo allenamento a sole ventiquattro ore di distanza o poco più dalla prima telefonata ricevuta.

«Perché ho accettato nonostante la situazione di classifica? Perché questo è il nostro mestiere – dice il neo mister biancorosso – e quella che mi è stata prospettata dalla dirigenza, che ringrazio per la fiducia che mi ha accordato, è una sfida complessa ma credo che possiamo riuscire a vincerla. Mi è già capitato di entrare in corsa, come ad esempio ad Agrigento, così come nella mia carriera ho lottato per conquistare la salvezza come è successo in serie B. Ho visto la squadra, conosco alcuni calciatori e credo che abbia un potenziale ancora inespresso. Sono qui per cercare, insieme a tutti le altre componenti, di portare a termine un compito sicuramente non semplice ma che possiamo centrare».

Il tecnico ha già diretto la prima seduta di allenamento, cominciando a conoscere il gruppo. «Il primo incontro è stato positivo – racconta – ho parlato alla squadra ma ho anche fatto parlare loro. Sono consapevoli della situazione complicata in cui si trovano e vogliono fare di tutto per uscire da questo momento negativo. Se si cambiano tre allenatori in una stagione è chiaro che esistono alcune criticità, ma alla fine quelli che scendono in campo sono i giocatori, e sanno che devono fare qualcosa in più. Però sono convinto di avere a disposizione una squadra importante, che mi è sembrata un po’ sbilanciata, per cui dovremmo cercare di trovare maggiore equilibrio nelle due fasi. Non so ancora quale sarà il modulo che adotteremo, di certo non stravolgeremo il lavoro che è stato fatto fino a questo momento. Difficoltà di “testa”? Quello mentale è un aspetto difficile, noi dobbiamo motivare più che mai i giocatori: quelli che hanno l’ansia non possono giocare, è normale che ci può essere un po’ di stress in questi momenti ma noi come staff dobbiamo essere bravi a tranquillizzarli».

Infine, Boscaglia lancia un appello al popolo biancorosso, con riferimento al prossimo delicatissimo impegno contro la Spal. «Capisco la tifoseria – dice – perché ho vissuto piazze importante come lo é Ancona quindi so e comprendo benissimo la situazione. Sicuramente abbiamo bisogno di loro. Io non devo essere l’ancora di salvezza, devo portare serenità. Non ho la bacchetta magica, non arriva Boscaglia e vince cinque partite su cinque. La Spal, un po’ come noi, centra poco con la classifica che ha. Sabato sarà una battaglia, io penso a questa come una prima finale ma poi ce ne saranno altre. Sarà stimolante, chi vuole fare calcio vive per queste partite».

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