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Lunedì, 29 Aprile 2024
Calcio

Amarcord Ancona: trent'anni fa al "Del Conero" la finale di Coppa Italia contro la Sampdoria

Era il 6 aprile 1994: i dorici arrivarono al doppio confronto con i blucerchiati dopo un'entusiasmante galoppata (eliminando anche Napoli e Torino): l'andata si chiuse 0-0, poi nel ritorno il netto successo dei liguri che si appuntarono sul petto la coccarda tricolore

Il primo week-end di aprile che presenta la sfida con il Pontedera coincide anche con un simbolico anniversario di una data che, nel libro dei ricordi del “Cavaliere Armato”, suscita sempre un’emozione particolare. Sono infatti trascorsi trenta lunghi anni da Ancona-Sampdoria, storica finale di Coppa Italia, alla quale i biancorossi arrivarono dopo un’entusiasmante galoppata eliminando prima il Giarre ai supplementari, e poi nel doppio confronto Napoli, Avellino, Venezia e Torino. Al “Del Conero”, location della gara di andata (all’epoca vigeva ancora la formula che prevedeva una duplice sfida per assegnare la coccarda tricolore) che si disputò il 6 aprile del 1994 finì 0-0, ma più di così i dorici di mister Guerini non riuscirono a fare.

E fecero davvero tanto, lottando come leoni contro una formazioni imbottita di campioni, riuscendo a sfiorare il gol almeno in un due o tre occasioni: moltissimo per una squadra che militava in Serie B (torneo chiuso all’ottavo posto) al cospetto di quella genovese che terminò terza nel massimo campionato - a sei punti dal Milan campione d’Italia - e con il record del miglior attacco di tutta la A. In quella serata fredda e ventosa, la vittoria non arrivò ma ancora oggi la soddisfazione per aver tenuto testa alla compagine di Gullit è rimasta. Poi certo, nella sfida di ritorno finì male, malissimo a livello di risultato (i blucerchiati dilagarono nella ripresa – dopo lo 0-0 dei primi 45’ – segnando sei reti con due rigori del finale, umo dei quali battuto dall’ex Bertarelli) ma l’impresa colta arrivando a giocarsi il trofeo rimane. I giorni, gli attimi che accompagnarono il grande evento mandò in subbuglio tutta la città. Nell’impianto di Passo Varano il clima era da pelle d’oca, mai il calcio anconetano era arrivato così in alto.

Tensione alle stelle, stadio imbandierato, tutti uniti ad incitare la truppa biancorossa. Che aveva un interprete speciale da incoraggiare, il portiere marchigiano Armellini. Il giovane “Demolition” dovette sostituire Nista squalificato. L’estremo difensore ruppe subito il ghiaccio dopo quattro minuti dopo una conclusione di Gullit. C’era anche Mancini che si beccò una bordata di fischi quando chiese un rigore per un contatto in area con Sogliano. I doriani, come logico, presero subito il possesso del centrocampo facendo riferimento su Gullit, guardato a vista dal compianto Mazzarano. L’Ancona, d’altra parte, puntò sul contropiede e all’inventiva del sempre pericoloso Agostini. Nella zona centrale della prima frazione, la Sampdoria sfiorò il vantaggio con l’inglese Platt ma ancora Armellini si fece trovare pronto. Così come l’Ancona: prima pericolosissima con Mazzarano di testa, poi con due sassate di Centofanti respinte da Pagliuca, al tempo numero uno della Nazionale italiana che qualche mese dopo venne eliminata dal Brasile ai rigori al mondiale americano. Quando il portiere blucerchiato sembrava battuto, anche sfortuna per l’Ancona. Colpo di testa di Lupo, palla fuori di un soffio. In quell’istante, i supporter di casa nostra, capirono che quel dannato pallone non pendeva dalla parte dei più deboli. Fu comunque una serata leggendaria, che ancora oggi viene ricordata con nostalgia.

Il Tabellino:

ANCONA-SAMPDORIA 0-0

ANCONA: Armellini; Sogliano, Centofanti, Pecoraro, Mazzarano, Glonek, Lupo, Bruniera (49’Caccia), Agostini, De Angelis, Vecchiola. A disposizione: Raponi, Lizzani, Cangini, Hervatin. All. Guerini

SAMPDORIA: Pagliuca; Dall’Igna, Serena, Gullit, Vierchowood, Sacchetti, Lombardo, Jugovic (68’Invernizzi), Platt, Mancini, Evani. A disposizione: Nuciari, Bucchioni, Amoruso, Bertarelli. All. Eriksson

ARBITRO: Trentalange di Torino
NOTE: Spettatori 16.871 per un incasso di 416.346.000 lire. Ammoniti: Sogliano, Centofanti, Dall’Igna.

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