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Mobilità sostenibile, Ancona Social Club: "Niente spot, dal Comune vogliamo concretezza"

“Anche quest’anno l’amministrazione partecipa all’iniziativa ma facciamo fatica a capirne il fine, visto che tutti i progetti e le proposte costruite e condivise tra le realtà che hanno partecipato alla scorsa edizione si sono arenate”

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di AnconaToday

Ad Ancona c’è un fenomeno in costante crescita, che è quello dell’utilizzo della bicicletta come mezzo di spostamento nella città. Quest’anno dal 16 al 22 di settembre è di scena la settimana europea della mobilità sostenibile, dove oltre 1800 città in tutto il mondo, tra cui 130 italiane, partecipano a questo evento, con iniziative, piani programmatici  e progetti di realizzazione per rendere le città di tutto il mondo meno intasate dal traffico motorizzato attraverso  la realizzazione di  zone car-free, zone 30 e pedonalizzazioni delle strade. Anche quest’anno l’amministrazione comunale partecipa all’iniziativa ma sinceramente  facciamo fatica a capirne il fine, visto che tutti i progetti e le proposte costruite e condivise tra le realtà che hanno partecipato alla scorsa edizione si sono arenate nei banchi di palazzo, e infrastrutture e piani programmatici per rendere la città più a misura di persona neanche l’ombra.  
Ancona partecipa, ma nel sito Europeo nemmeno è registrata (https://www.mobilityweek.eu).

Le proposte fatte sono state tante, dalle passeggiate in bicicletta alla promozione del bici+bus, dalle zone 30 al bike sharing sino alla possibilità di una  ciclofficina in centro. Tutto realizzabile con il minimo sforzo, visto che sarebbero le stesse associazioni ad organizzarle e il Comune dovrebbe preoccuparsi solamente di modificare la segnaletica stradale e di mettere a disposizione degli spazi, ma il problema di fondo è che alla base mancano proprio i concetti di ragionamento e ancora si pensa che per rilanciare il centro e l'economia abbiamo bisogno di altri parcheggi nel cuore della città.

Con grandi sforzi ricordiamo di aver presentato la mozione in consiglio comunale (669/2013) votata all’unanimità dove vengono illustrate le indicazioni per rendere Ancona al pari con le altra città europee, dove i centri abitati sottratti al traffico a motore, hanno reso le città più vivibili, traendo benefit anche a livello economico per il commercio e l’artigianato. Dopo la mozione non si è mosso più nulla.

Forse non tutti sanno che il comune di Ancona nel parcheggio degli Archi ha delle biciclette elettriche che per il mancato utilizzo avevano le batterie fuori uso, come avevano scoperto alcuni nostri ciclisti testandole. Per la scorsa edizione, ovviamente ri-spendendo soldi pubblici , alcune batterie sono state sostituite, ma poi nuovamente le biciclette sono sparite dalla circolazione. E' inaccettabile che vengono fatti progetti per l'acquisizione di  bici elettriche e poi le stesse vengono rinchiuse dentro un parcheggio senza che molti cittadini ne conoscano l'esistenza. Non viene il dubbio che forse il luogo scelto non è idoneo? Perfino la Corte dei Conti è intervenuta sulla vicenda.

Per finire,  la pista ciclabile di collegamento tra la Stazione ferroviaria e il quartiere Piano San Lazzaro, che versa in questo momento in un totale stato di degrado, interrotta da lavori pubblici senza nemmeno la minima preoccupazione di mettere dei preavvisi o dei cartelli adeguati che ne indichino l'interruzione.
Nell'edizione precedente è stata la Ciclofficina Ancona Social Club a spingere il Comune a partecipare all'evento, nella speranza di un percorso collettivo tra associazioni, enti pubblici e società di trasporto. Ad oggi tutto è arenato e riscontriamo mancanza di volontà da parte dell'amministrazione comunale ad una reale presa di coscienza di cosa significhi mobilità sostenibile. Ci siamo resi sempre disponibili al dialogo al confronto e alla collaborazione;  continueremo a farlo ma solo se dall'altra parte c'è chi ci crede e abbia  un minimo di competenze in materia, ciò che ora manca nell'assessorato alla mobilità. Non ci piacciono gli spot, vogliamo concretezza.

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