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Gramillano: "ora sono stanco", ma lascia la porta socchiusa

E' stanco dopo le fatiche del suo mandato, ma è anche disgustato da certi attenggiamenti che non ha mai accettato. Gramillano, nel suo ultimo incontro pubblico, ha parlato di ciò che ha fatto in 3 anni e mezzo

Fiorello Gramillano, dopo 3 anni e mezzo di sindacatura anconetana, saluta definitivamente la città. L'ultimo regalo al capoluogo dorico, la fusione Muse-Stabile, non è riuscita. Ma per Gramillano è un addio o un arrivederci? Si ripresenterà alle prossime elezioni? “Credo che sia difficile mi possa ribalenare in testa perché in questo momento sono stanco, ma poi la stanchezza si supera […] Credo che questa è un’attività che ti prende completamente e che fa andare tutto il resto in seconda battuta: famiglia, figli, bisogni personali. Tentazioni poterebbero anche esserci, ma in questo momento è difficile”. Lo ha detto Gramillano oggi pomeriggio, nella sua ultima conferenza stampa. Ora vuole solo riposarsi e prendersi una pausa di riflessione. Ma la porta, quella della politica, resta aperta.

L'ormai ex sindaco di Ancona non è solo stanco. C'è anche un po' di rabbia per certe cose che proprio non gli sono andate giù: “Sono un po' disgustato perché ciò che dobbiamo perseguire come obiettivi della città, abbiamo visto che, in certi momenti, non sono stati gli obiettivi principali”. Ha anche parlato di ostruzionismo in consiglio comunale, quello che lui ha sempre denunciato e oggi lo ha ripetuto: “Oltre un certo limite è antidemocratico. Lo ribadisco”. Errori ne ha fatti anche lui, lo ha ammesso, uno su tutti, di aver pagato l'inesperienza come sindaco.

Poi Gramillano ha fatto un po' di storia. Un governo il suo, che ha visto zoppicare fin da subito con i problemi sul voto del bilancio consuntivo del 2008. Poi sono arrivate le prime schermaglie con David Favia, che mano a mano si sono trasformate in un lotta interna alla Giunta. Poi le dimissioni dell'assessore alla pubblica istruzione Alessandra Panzini, dopo le polemiche sul fatto che avesse dei rapporti commerciali con il Comune. L'assessore Ezio Gabrielli, anche lui sotto il fuoco delle polemiche dopo essersi dichiarato massone. Una polemica quest'ultima, spazzata via dalla Commissione nazionale garanzia del Partito Democratico e poi da quella provinciale per “assenza di incompatibilità”. Ma nel frattempo Gabrielli se ne era andato. Poi è stata la volta dell'assessore ai lavori pubblici Andrea Ambrogini, poi di Romana Mataloni. Le prime dimissioni di Gramillano sono arrivate nel luglio 2011, successivamente ritirate. Poi nel febbraio 2012, ritirate anche queste. La speranza era che il modello Marche, applicato ad Ancona, potesse funzionare. Così è arrivata la giunta del marzo del 2012, quella della speranza. Ma alla fine è caduta. Anche qui problemi non da poco: prima la bocciatura da parte dei revisori dei conti del bilancio di previsione, poi la batosta dell'approvazione dell'imu in consiglio. Anche in questo caso le dimissioni, prima il Vice Sindaco Stefano Dellabella, poi dell'assessore al bilancio Andrea Biekar, poi dell'assessore Marina Maurizi. Insomma una "maggioranza mai coesa". Fino a quando Gramillano non ha avuto contro anche il suo partito, il Pd.

Ma Gramillano non ci sta a sentirsi dire che in 4 anni scarsi, di cose non se ne siano fatte: “Le cose realizzate sono tante” ha detto. “In 4 anni abbiamo rimborsato 32 milioni di mutui e ne abbiamo accesi per 8 milioni. Abbiamo migliorato le spese correnti per 2,4 milioni. Abbiamo estinto 2 contratti di derivati, ne è rimasto uno che sarà estinto entro la fine dell’anno […] Dallo Stato, siamo passati ad avere da 39 milioni a 14 milioni. Edilizia pubblica da 2,2 milioni di euro a 6 milioni. Verde pubblico da 400mila euro a 1,4 milioni […] Costo personale diminuito da 34 milioni a 32. Spese sociali aumentate da 16 milioni a 17,200. Non siamo riusciti a ridurre le spese per utenze (energia elettrica, riscaldamento) come volevamo”.

Ha poi parlato di ciò che è stato fatto in campo sociale, come in occasione dell'emergenza freddo dello scorso febbraio, in cui si è dato riparo a chi viveva per strada. Il progetto vaucher. Lo sport: “questa sindacatura sarà ricordata quella che ha finalmente regolamentato l’emanazione dei bandi per l'esternalizzazione degli impianti sportivi” ha ricordato Gramillano. Il Congresso Eucaristico. Infine i soldi ptrovati er la ristrutturazione della Galleria del Risorgimento. “E' stato un periodo travagliato, ma non siamo mai stati con le mani in mano” ha concluso.

Fiorello Gramillano ha lasciato palazzo del Popolo rammaricato e ora, come ha detto, lo attende un periodo di riflessione. E' stanco e lo ha detto più volte, ma si sa, le energie si recuperano sempre dopo un po' di riposo.

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