Con la prospettiva di avviare una progettazione spot in corso Amendola il Comune di Ancona conferma che una programmazione con una visione generale del territorio, non è una questione che lo riguarda. Gli assessori si muovono nei quartieri facendo supposizioni che non tengono conto del tessuto in essi presente come nel caso di Corso Amendola dove ieri sera l’assessore Signorini ha spiegato cosa ha pensato di fare lasciando i commercianti all’ascolto e le categorie fuori dalla porta.

Il senso unico su Corso Amendola non è certamente una soluzione che si può accettare senza uno studio che tenga conto della contestualizzazione della zona, senza considerare, oltretutto, quale fine spetta al mercato ambulante di via Maratta. Ovvio desumere che la non conoscenza delle norme rende ignaro l’assessore del fatto che lo spostamento di un mercato con licenza decennale è ipotizzabile solo se valutato con le categorie del commercio, come prevede la L.R.27/2009.

La creazione di un tratto di pista ciclabile è un altro tema che necessita di approfondimento dal momento che la ciclabilità di una città non si definisce con 'strisce colorate' ma prevede la costruzione di percorsi che mettano in relazione diverse zone o quartieri: anche questo è un segnale di totale assenza di programmazione. E’ auspicabile invece che il Comune, in fase di progettazioni anche parziali, ritorni a chiamare le Categorie evitando quelle lungaggini, utili solo ai politici per dimostrare che anch’essi lavorano, che non servono alle aziende sempre più in difficoltà anche a causa di politiche poco efficaci a livello programmatico.

Confcommercio Ancona