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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Tira con la fionda in classe, la trasgressione finisce su TikTok: «Sfida all’autorevolezza della scuola»

Una bravata diventata virale sui social. L’undicenne che l’altro giorno ha tirato con la fionda in classe, molto probabilmente sarà soggetto a misure disciplinari che verranno stabilite in sede di istituto scolastico, così come il compagno di classe che ha ripreso la scena col cellulare e poi l’ha postata su TikTok

ANCONA - E’ successo in un istituto comprensivo della città. Uno studente di 11 anni si è portato la fionda in classe e l’ha utilizzata per lanciare la gomma. Una bravata, seppure pericolosa. Ma ad aver aggravato il gesto è stato il filmato realizzato da un compagno e poi postato su TikTok. In un attimo il video è diventato virale e inevitabilmente è finito tra le mani della preside che ha subito convocato i responsabili. Al di là delle misure disciplinari che probabilmente verranno prese dal dirigente scolastico, a preoccupare è la volontà di rendere pubblico l’accaduto. 

La trasgressione 

«I comportamenti trasgressivi ci sono sempre stati - afferma la psicologa Katia Marilungo, presidente dell’ordine degli psicologi di Ancona - ma deve preoccupare la connessione che c’è tra il gesto e le conseguenze che ne derivano nel momento in cui viene condiviso sui social». Per la psicologa, infatti, un significato da non sottovalutare è l’intento di «sbeffeggiare l’autorevolezza dell’istituzione scolastica, volendola sfidare attraverso la condivisione del gesto e rendendola di pubblico dominio». «E’ nella natura dei giovani essere trasgressivi - afferma il direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale, Marco Ugo Filisetti -, anche se ci sono casi, come questo, che non sono per niente accettabili e se ne occuperanno i procedimenti disciplinari». 

La prevenzione

La domanda da porsi, a questo punto, è come fare per prevenire comportamenti del genere. «Responsabilizzando i ragazzi stessi - risponde Filisetti -, perchè questi fatti vanno a ledere la loro comunità. Vanno a rompere un’armonia che dovrebbe esserci all’interno della scuola. Un sistema non può progredire se viene interrotto da azioni violente». «Non c’è una ricetta standard per le problematiche che emergono nell’ambito scolastico - afferma la dirigente dell’istituto comprensivo Grazie Tavernelle, Silvia Del Monte (scuola del tutto estranea alla vicenda, ndr) - in generale si affrontano quotidianamente situazioni di diverso tipo, e sulla base delle quali si adottano strategie per gestire o provare a risolvere determinate situazioni». Secondo il preside del liceo artistico Mannucci si deve insistere sul «coinvolgimento delle famiglie - afferma il professore Luca Serafini - che dovrebbero avere cura della responsabilizzazione dei propri figli, soprattutto nell’utilizzo dei dispositivi digitali. Serve un’azione congiunta scuola-famiglia». Mentre il preside dell’Istvas punta su un «ruolo della scuola che non sia circoscritto all’orario delle attività didattiche - sottolinea Francesco Savore -, ma si estenda anche alla vita extrascolastica degli studenti, interessandosi di ciò che accade ai ragazzi anche fuori della scuola»

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