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Cronaca

Terremoto | Famiglie in strada e crolli. Riaffiora la paura come nel '72: chiuse le scuole e le chiese

Una scossa di magnitudo 5.7 è stata registrata questa mattina alle 7.07 al largo di Pesaro, con ipocentro ad 8 chilometri. Il terremoto è stato avvertito nitidamente in tutto il Centro Italia, fino al Veneto e Lombardia

ANCONA - I lampadari e letti che tremano, l'intonaco che si stacca dai muri. A quel punto il terrore: gente in strada con ancora il pigiama, persone bloccate in ascensore, altre che si attaccano al telefono per sapere come stanno i loro cari. Tanta, tantissima paura questa mattina a seguito della scossa di magnitudo 5.7, registrata poco dopo le 7 al largo di PesaroAlla scossa principale sono seguite più scosse secondarie meno forti. L'Invg ne ha rilevate altre 8, di intensità via via decrescente, sempre al largo. La seconda è stata registrata alle 7.12, con magnitudo 4.0, poi altre tre scosse in pochi minuti, intorno alle 7.15: magnitudo 3.1, 3.4, 3.6. Intorno alle 7,25 altre tre scosse: 2.5, 2.7 e 2.4. Infine un'ultima rilevata alle 7.35, con magnitudo 2.4.

Ad Ancona sono centinaia le famiglie che sono scese in strada. Non solo: anche all'ospedale regionale di Torrette dipendenti e pazienti hanno preferito sfidare il freddo piuttosto che rimanere all'interno del nosocomio. Al numero unico per le emergenze sono arrivate tantissime chiamate ma per fortuna, nell'Anconetano, non sembrerebbero esserci situazioni di particolare criticità. I vigili del fuoco sono dovuti intervenire in un appartamento di via Angelini per una persona bloccata dentro l'ascensore. In alcune case si è staccato l'intonaco ma non ci sarebbe nessun danno particolare alla struttura. Intanto i sindaci di Ancona, Jesi, Osimo, Loreto e Senigallia hanno avvisato la cittadinanza che per la giornata di oggi le scuole rimarranno chiuse.

Crolli in strada ed in stazione: le immagini

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Crolli nella città

Calcinacci lungo corso Garibaldi e tra i binari della stazione ferroviaria di Ancona. Crepe negli appartamenti e danni all'interno degli ospedali. Lungo Corso Carlo Alberto ci sono stati dei crolli che hanno interessato un palazzo. Stessa situazione alla stazione ferroviaria di Ancona dove i calcinacci per fortuna non hanno colpito i viaggiatori presenti. La situazione più critica a Villa Igea che è stata evacuata ed all'interno di alcuni appartamenti del capoluogo che mostrano profonde crepe a seguito del forte sisma. Treni sospesi sulle linee Ancona-Rimini e Ancona-Roma fino alle 12. In tutta la città sono in corso i sopralluoghi da parte dei tecnici comunali per verificare l'eventuale inagibilità delle strutture.  La Protezione Civile è in contatto con le strutture sul territorio: verifiche in corso. Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, è in costante contatto con il Dipartimento della Protezione Civile e con il presidente della Regione Marche per seguire l'evoluzione della situazione. Il vicesindaco di Pesaro a SkyTg24 conferma nessun danno a persone in nessun modo e verifiche in corso sugli edifici: «Qualche cornicione caduto, niente di grave da segnalare».

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Aperto il COC

Il Comune di Ancona, dopo le scosse di terremoto di stamane (la prima di 5.7 alle ore 7.07 seguita da una secondo di magnitudo inferiore) ha aperto al comando della Polizia Locale il COC, il centro operativo comunale che sta coordinando le attività. Il sindaco Valeria Mancinelli ha disposto per oggi la chiusura di tutte le scuole, chiusa anche l'Università e i centri diurni per anziani e disabili. Attualmente, le squadre composte da ingegneri e geometri comunali stanno effettuando sopralluoghi per verificare lo stato delle scuole, degli impianti sportivi, degli edifici pubblici e sociali, strade, viadotti e sottopassi. Chiusi gli edifici culturali aperti al pubblico (musei, Mole, teatri) oggetto di verifiche dei tecnici. Gli addetti del magazzino comunale stanno verificando le segnalazioni giunte al centro operativo. Sono state attivate le linee telefoniche solo per casi di emergenza del Coc 071-2223008 e 071- 2223067. Rinviata a data da definire la conferenza del filosofo Umberto Galimberti prevista per stasera allo Sperimentale e tutti gli eventi in programma.

L'Arcivescovo Spina chiude le chiese

A seguito del sisma di questa mattina l'Arcivescovo Angelo Spina ha disposto che per le prossime 24 ore siano chiuse tutte le chiese dell'Arcidiocesi di Ancona-Osimo a scopo cautelativo. «I parroci e gli amministratori parrocchiali che dispongono di ingegneri o architetti per fare un primo sopralluogo - si legge in una nota - sono stati invitati a provvedere e comunicarne l'esito alla mail della Curia. Chi avrà invece bisogno di professionisti potrà chiedere all'Ufficio Beni Culturali dell'Arcidiocesi». 

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La paura come nel '72

«L’epicentro anche stavolta era in mare, come cinquant’anni fa» ricorda Corrado Bilò, titolare della trattoria La Moretta, in piazza del Papa. «Stamattina ero appena uscito di casa per andare ad acquistare gli approvvigionamenti da portare al locale - continua il ristoratore - quando siamo stati sorpresi dalla scossa. Sono scappato immediatamente». «Per chi ha vissuto l’esperienza del ’72 si riaffaccia la paura - dice Emilia Rosetto, titolare del negozio di articoli orientali in via Pizzecolli - non ho ancora controllato se ho danni all’interno del negozio, per ora solo alcune statuette cadute a terra». La città riprende il suo regolare tram-tram «ma lavorare con il terrore di una nuova scossa è angosciante - continua la commerciante - anche se non mi faccio condizionare dalla paura, sono abbastanza incosciente». 

Le disdette

Oltre all’incognita su come proseguirà la giornata con la paura dello sciame sismico che potrebbe proseguire, per i ristoratori c’è anche l’interrogativo sulle possibili disdette. «Ne ho già ricevute diverse per questa sera a cena - dice Thomas Polenta, titolare della trattoria Il Baffo a Pietralacroce - infatti credo che terrò chiuso». «Ho diverse prenotazioni, sia per pranzo sia per cena - continua Bilò -, ma a questo punto mi aspetto che arrivino le cancellazioni. Per ora non ha telefonato nessuno, speriamo bene». Ma negli occhi degli esercenti traspare una certa inquietudine, ovviamente più per l’incolumità propria e degli stessi dipendenti, che per l’eventualità di perdere le prenotazioni. «Vediamo come si evolve la giornata - replica Francesco Pinna, titolare del bistrot Gnaogatti -, per adesso sembra tutto tornato alla normalità».

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