rotate-mobile
Cronaca Porto

Il rebus delle reti del Porto di Ancona: sono davvero obbligatorie?

Tombolini, 60100: "La normativa parla di misure di sicurezza, non si parla di reti". Il nuovo Ammiraglio Ferrara apre: "Vedremo prossimamente se c'è la possibilità di cambiare metodo"

L'incontro di Italia Nostra dello scorso venerdì sulla questione "Le reti del porto e la sicurezza", ha suscitato polemiche e riflessioni. Ad alzare il "polverone", il capogruppo di Sessantacento Stefano Tombolini secondo il quale, nelle leggi che riguardano la sicurezza dei porti contro attacchi terroristici, non c'è nulla che parli di reti di protezione: “Ho visto la normativa per la sicurezza dei porti nata dopo gli attentati alle Torri Gemelle. La legge parla di misure di sicurezza per il controllo del porto sulla base di ipotetici rischi. Non si parla di reti. Noi vorremmo sapere il perché di queste barriere messe dalla Capitaneria di comune accordo con la Conferenza dei servizi”.

L'Ammiraglio Giovanni Pettorino, che ieri ha lasciato il timone all'Ammiraglio Francesco Saverio Ferrara, aveva spiegato che si trattava di una normativa molto complessa e che le reti erano previste da Shengen. “Se si vogliono far passare le navi internazionali, le reti di sicurezza sono necessarie. Non siamo noi ad aver deciso di metterle, è la legge” ha detto.
Studi all'Università la Sapienza di Roma parlano però di sistemi di controllo per il porto diversi dalle reti. Un esempio sono gli scanner utilizzati negli aeroporti. Potrebbero essere messi anche al porto per verificare gli ingressi e le uscite dei passeggeri.

Ma Tombolini riflette “Le reti potrebbero essere connesse alla volontà di tenere libere le aree che gli operatori hanno in concessione. Ho scritto al Dipartimento Sicurezza Portuale dell'Università La Sapienza di Roma per chiedergli se sono disponibili a venire qui ad Ancona, per parlare di sicurezza e valutare la possibilità di altri metodi per garantirla. Nella sicurezza contro gli atti terroristici bisogna considerare anche la probabilità con cui questi eventi potrebbero avvenire. Se con attacchi missilistici o con bomba ad esempio. Le reti quindi andrebbero messe in tutte le aree della città. Sono la soluzione peggiore per i cittadini”.

Uno spiraglio di cambiamento potrebbe arrivare dal nuovo Comandante del porto di Ancona e direttore Marittimo delle Marche, Francesco Saverio Ferrara. L'Ammiraglio, appena arrivato, non è ancora pienamente a conoscenza della situazione ma fa capire che affronterà quanto prima la questione delle barriere di protezione:  “La sicurezza è necessaria ed è un valore aggiunto per il porto ma può essere garantita con atri sistemi. Vedremo prossimamente se c'è la possibilità di cambiare metodo”.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Il rebus delle reti del Porto di Ancona: sono davvero obbligatorie?

AnconaToday è in caricamento