
Foto di repertorio
Cibo maleodorante a mensa, i cuochi si difendono e la dirigente scrive ai genitori: “Pietanza appetitosa”
Il caso è emerso quando una madre del Comitato mensa scolastica ha scritto all’Ufficio Mense, segnalando di aver visionato la cella col prodotto dal fornitore e quella col pesce non utilizzato
La dirigente scolastica difende la pietanza
Inoltre non sarebbe affatto vero che tutte le scuole hanno trovato sgradevole la pietanza ''Filetto di Platessa al limone''. Infatti la stessa Dirigente Scolastica della scuola ''Faiani'' Daniela Romagnoli, con una lettera ai genitori e agli assessori datata 8 febbraio, difende il filetto di platessa al limone: “Gentili famiglie, per la doverosa informazione e per evitare il diffondersi di notizie non veritiere, comunico che nella giornata di ieri 7 febbraio, sono state servite due pietanze diverse nei due turni di servizio mensa della scuola Faiani. Ciò è accaduto per un’autonoma valutazione del personale di cucina avendo constatato lo scarso gradimento del pesce alla mugnaia e avendo verificato che l’ulteriore permanenza della pietanza nei contenitori ne aveva esalato maggiormente il forte odore non gradito ai bambini, la cuoca ha pensato fosse prudente, per il secondo turno, la sostituzione con il formaggio parmigiano. Da dirigente scolastica, pur non entrando nel merito della questione, che non è di competenza della scuola, interpreto positivamente la decisione della cuoca che, come avrebbe fatto una qualsiasi massaia in una circostanza simile, ha agito secondo buon senso, dimostrando che l’organizzazione ha in sé le risorse per presidiare la qualità del servizio. Mi risulta peraltro che, al primo turno, alcuni docenti, più avvezzi al gusto del pesce rispetto al palato infantile, hanno trovato la pietanza appetitosa, approfittando del ripasso.
La mail dal Comitato Mensa e la risposta dal Comune
Il caso è emerso quando ieri una madre del Comitato mensa scolastica di Ancona ha scritto alla dietista dell’Ufficio Mense del comune dorico, segnalando di aver “visionato sia la cella dove conservato il prodotto arrivato dal fornitore, sia quello non utilizzato. In più nella cella è depositato un campione di pesce cotto tornato indietro dalla scuola elementare Faiani”. La madre suggerisce di usare quel pesce per dei controlli anche perché “a dire del cuoco, il pesce una volta seguita la procedura di scongelamento e cotto, non presentava odori particolari, mentre una volta arrivato in mensa l’odore di ammoniaca era abbastanza forte, specialmente durante la prima apertura del contenitore termico”. Una mail a cui arriva la risposta dagli uffici comunali: “Stiamo provvedendo ad esami sul prodotto residuale del lotto filetto platessa utilizzato per il confezionamento pasti di ieri e abbiamo già provveduto a formale contestazione alla ditta di ristorazione per mancata informazione all’ufficio scrivente e gestione in autonomia della criticità rilevata, nonché disservizio all’utenza. Comunque la situazione non si ritiene in relazione al prodotto (proprio ieri abbiamo seguito il decongelamento e lavorazione dei filetti di platessa al centro cottura BabyFood). L’unico inconveniente è la modalità di cottura.