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Cronaca

Pandemia e crisi energetica, un anno nero: perse ad Ancona 244 imprese, 700 in 10 anni

La Cna di Ancona, come ogni anno, ha elaborato i dati dello stock di imprese degli ultimi 10 anni nella città di Ancona: tracolla il commercio (-6,33%) e il turismo/ristorazione non regge (-5,71%); in 10 anni perse poco meno di 700 imprese per la maggior parte del commercio (-550)

ANCONA - Pandemia e crisi energetica: gli effetti si abbattono sulle imprese. In dieci anni perse 698 imprese in città (-8,2%). Maglia nera per il commercio: -550 imprese (19,06%). Non va meglio neanche per il settore del turismo-ristorazione, che tra il 2022 e il 2021 ha perso 35 imprese (-5,71%), ma nel saldo complessivo degli ultimi 10anni resta comunque in attivo di 37 imprese (+6,85%). Una recessione che colpisce quasi tutti i segmenti produttivi, compresa la sanità che nell’ultimo anno ha visto l’abbandono di 8 imprese segnando un -10,2%. Dati impietosi, quanto mai preoccupanti, che emergono dall’osservatorio della Cna Ancona sullo stock delle imprese locali. 

Annus horribilis

Il 2022 viene registrato come l’anno in cui la crisi si è fatta sentire in tutta la sua pesantezza, con un dato di -244 imprese rispetto al 2021 (-3,06%). «L’anno scorso l’avevamo detto: un raggio di sole non fa primavera - afferma Andrea Cantori, referente comunale di Cna Ancona -. Purtroppo i timori che avevamo si sono concretizzati dimostrando che quel momento di quiete era in realtà l’occhio del ciclone». Un indice quanto mai eloquente della crisi provocata dai forti rincari sulle utenze riguarda il settore delle forniture energetiche: il differenziale 2022-2021 infatti riporta la perdita di 3 imprese (-8,8%). E, sempre in riferimento alle annualità 2022-2021, il commercio perde ben 158 imprese (-6,33%). «Le onde lunghe del Covid prima e della crisi energetica hanno travolto il fragile battello del commercio  - prosegue Cantori -e non hanno risparmiato neanche un vascello che sembrava poter affrontare la tempesta con più tranquillità come il comparto del turismo e della ristorazione».

Le cause 

Il trend in picchiata è una dinamica in atto da anni e, sempre secondo le analisi di Cna Ancona, sembrerebbe essere causata dalle nuove tendenze del settore: grandi agglomerati commerciali e commercio on line in primis. Probabilmente, però, le due tempeste che si sono alternate nel corso degli ultimi anni, Covid e crisi energetica sommata all’inflazione, hanno colpito in maniera trasversale tutti i settori, con un accento particolare sul commercio, accelerando il processo negativo visibile nel trend dei 10 anni. Ma nella tempesta perfetta ci sono anche settori che migliorano le performance, come: le attività immobiliari (+1,5%), trasporto e magazzinaggio (+3%), attività finanziarie e assicurative (+0,6%). «Quindi sembrerebbe che molte imprese siano in difficoltà e stiano chiudendo - rileva Cantori -, ma altre, quelle che rimangono competitive, sono sempre più competitive e stanno crescendo accaparrandosi il fatturato di quelle che non ce la fanno. Tutto ciò sembra condurci verso una tendenza ad una competizione darwiniana tra imprese».

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