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Della Lunga racconta la 'sua' Bontempi Netoip: «Sfida stimolante»

Il neo allenatore dei biancorossi, al suo primo anno da head coach, parla della sua nuova avventura pallavolistica alla guida di un gruppo giovane e molto motivato

Il mese di settembre, appena cominciato, fa registrare una Bontempi Netoip già alla terza settimana di lavoro. Una partenza anticipata, quella della compagine dorica, voluta dal nuovo tecnico dei biancorossi, Dore Della Lunga, tornato nelle Marche nelle vesti di head coach dopo un lungo viaggio intrapreso da giocatore nella penisola tra club blasonati (in primis Trento, Cuneo e Perugia) e nazionale.
«Sarà anche questione di abitudine – sorride Dore Della Lunga, neo allenatore della formazione anconetana – perché nei tanti anni trascorsi giocando ho sempre identificato quel periodo come l’inizio dei lavori in previsione della partenza della stagione. Ma c’è anche un altro cosa da valutare, vale a dire le 8-9 settimane di preparazione canoniche per presentarsi al meglio al debutto da unire al numero inferiore delle sedute settimanali rispetto ad una serie A. Per cui alla fine, facendo due conti, abbiamo preferito cominciare in anticipo, senza contare che approfondire un po’ di più la reciproca conoscenza non ci farà male, visto che mi accingo ad affrontare un’avventura per me nuova».

Dopo praticamente quattro lustri passati in maglietta e ginocchiere tra A2 e massima serie, vincendo tra l’altro tre scudetti, due Champions League e due Mondiali per club, per lo schiacciatore cresciuto pallavolisticamente con la casacca di Falconara si spalancano così le porte di una nuova vita sportiva. Sfida stimolate, quella da affrontare come head coach, ma che implica un ‘settaggio’ iniziale.
«Il campionato di B l’ho ‘conosciuto’ solo di sfuggita peraltro tantissimi anni fa – dice Della Lunga – quindi dovrò cominciare a scoprire il livello di competitività della categoria. Poi, in qualità di tecnico, è chiaro che cambiano mansioni e responsabilità rispetto al ruolo che riveste un giocatore, anche se negli ultimi anni fare da 'chioccia’ in palestra ed in partita ai più giovani implicava dare consigli utili, aiutarli a gestire i momenti delicati ed a superare le difficoltà. E’ un mondo nuovo, ovvio, ma anche un bel banco di prova personale: è per questo che quando mi è stata data questa opportunità ho subito accettato».

Con solo due settimane di preparazione alle spalle, fare valutazioni sul lavoro svolto è prematuro, sebbene l’entusiasmo sia una benzina estremamente utile per dare spinta alle sedute in palestra. «La voglia di ricominciare e di mettersi in gioco facilita sicuramente le cose all’inizio – conferma il coach – ma è più avanti che arriva il difficile. Comunque ho trovato i ragazzi motivati, desiderosi di fare bene: per testare i progressi fatti abbiamo già programmato per il 14 settembre la prima di una serie di amichevoli, utili per capire quanta strada abbiamo fatto e quanta ne resta da fare per arrivare puntuali all’appuntamento con l’esordio in campionato, a metà Ottobre».

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