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«Cerco il nuovo Messi studiando i numeri». La vita del talent scout De Serio tra calcio e big data

Il giovane anconetano opera nel ramo dello scouting internazionale. Fa parte dell’agenzia spagnola Driblab, tra le più importanti nel settore

ANCONA- Scovare talenti attraverso i numeri, tecnicamente definiti “big data” riferendosi a dati informativi estesi in termini di volume, velocità e varietà da richiedere tecnologie e metodi analitici specifici per l'estrazione. Oggi il calcio si studia anche in questo modo e i principali club mondiali hanno da tempo oltrepassato questa frontiera. Daniele De Serio, talent scout anconetano classe ’93, fa parte dell’agenzia spagnola Driblab (una delle principali del settore nata nel 2017 come società di consulenza specializzata in scouting internazionale attraverso i big data), e la sua storia è un crogiuolo di sogni, di passioni e di futuro con il pallone sempre in primo piano seppur in altra sfaccettatura rispetto alla concezione tradizionale del termine:

«Il calcio ha accompagnato di fatto la mia vita. Nell’infanzia tra Ancona e Roma ho svolto tutta la trafila giovanile, ho esordito in Promozione a 17 anni poi con l’Erasmus a Bruxelles mi sono un po’ allontanato dal capoluogo marchigiano e dal calcio giocato. Mi sono laureato a Macerata in Scienze Politiche e, nel frattempo, ho imparato tre lingue come l’inglese, il francese e lo spagnolo. Per completare il percorso ho deciso di chiudere con un master a Torino in scienze internazionali ma sentivo che la mia vocazione era quella di lavorare nello sport e, in particolare, nel mondo del calcio». Da lì, una serie di esperienze propedeutiche a quello che oggi è a tutti gli effetti il suo lavoro: dallo steward con la Juventus fino al tirocinio con un Ong di Madrid legata al calcio passando per aver prestato servizio con la fondazione del Valencia International Sports Managment, la Mac Sport Agency (agenzia di procure sportive di Barcellona) e nel corso della finale di Champions League Tottenham-Liverpool al Wanda Metropolitano di Madrid del 2019.

Oggi l’approdo a Driblab dove si è delineata in tutto e per tutto la sua passione: «Mi definisco uno scout attraverso i dati. Prepariamo report e proponiamo calciatori che possano inserirsi bene nei contesti che ci vengono richiesti. Mi è capitato di seguire i principali campionati europei, le competizioni internazionali ma anche i tornei messicani, brasiliani e sudamericani in generale. Lo scouting si avvale anche di questo, di parametri da inserire di performance da valutare. Il nuovo Messi si può trovare anche leggendo i numeri. Driblab, ad esempio, dopo la cessione di Fabian Ruiz al Napoli consigliò al Betis Siviglia l’arrivo di Lo Celso garantendo al club spagnolo una plusvalenza di quaranta milioni alla rivendita al Tottenham. Il calcio è cambiato? Sì e lo scouting attraverso i data può permetterti di anticipare la concorrenza. Non è tutto, chiaramente, ma va visto come un grande aiuto per ogni club».

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