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Vittoria per un...Peli, un’Ancona concreta trova il primo successo

L'affermazione di misura contro il Pineto porta alla luce il lato più pratico dei biancorossi, che capitalizzano l'unica nitida palla gol del primo tempo riuscendo, seppur faticando, a condurre in porto il match

Né accattivante come a Chiavari nell’1-1 contro l’Entella, né svagata nell’esordio stagionale al “Del Conero” quando due amnesie hanno spianato la strada al successo del Gubbio. La terza Ancona dell’anno 2023/2024 mostra un volto ancora diverso: concentrata nel non concedere al Pineto spazi per manovrare e poter graffiare, resiliente nel sopportare l’interminabile serie di calci piazzati che gli abruzzesi hanno provato a sfruttare per raddrizzare il punteggio nel secondo tempo, pratica nello sfruttare l’unica limpida palla gol del primo tempo per andare al riposo in vantaggio e preparasi a respingere l’assalto ospite nei secondi 45 minuti. Ma soprattutto quello dei biancorossi è un volto vincente. E sono tre punti pesanti, preziosi, che pur non facendo ridere di gusto almeno permettono di sollevare gli angoli di un bocca che non è restata aperta a mirare la prestazione offerta, ma non è più tendente allo storto dopo l’1-2 di sei giorni fa col Gubbio.

In fondo, a determinare l’1-0 è stato un lampo, buono ad abbagliare un primo tempo dove la luce del gioco è stata fioca. I biancorossi sfoderano un assetto più spregiudicato presentando Energe e Cioffi là davanti a ispirare per Spagnoli, con un 3-4-2-1 presentato per la prima volta dall’inizio, ma per Tonti, estremo difensore della squadra di Amaolo, la prima mezz’ora è trascorsa in pratica senza sudare. Poi la gemma di Spagnoli alla mezz’ora, ancora in versione uomo-assist come col Gubbio, stavolta per Peli che coglie di infilata – ma anche di sorpresa – la retroguardia abruzzese e va a gonfiare la rete per quello che si rileverà l’acuto decisivo ai fini del risultato finale. La paura di venire essere raggiunti subito c’è, secondo il copione visto nei primi due turni e che ha rischiato di ripetersi quando, a seguito di un azione confusa, un tocco involontario di Martina ha obbligato Vitali a cucire una pezza per non ritornare, per la terza volta consecutiva, subito punto e a capo.

Un gol di margine e poco, quindi, da stare tranquilli. Come sembra peraltro non esserlo Vitali (in campo al posto dell’infortunato Perucchini), il quale ad inizio ripresa si incarta un paio di volte tra un disimpegno preoccupato e una presa insicura, lasciando intendere che sarà un secondo tempo lungo. Anche perché Amaolo lucida l’artiglieria puntando su un assetto più offensivo, e tra corner velenosi a cura dell’ex Lombardi e punizioni dalla trequarti – le vere ma uniche minacce all’incolumità del vantaggio – i palloni spiovono regolarmente e modo di rilassarsi non c’è. Qui risiede uno dei meriti dell’Ancona: aver saputo pazientemente respingere al mittente i costanti tentativi degli abruzzesi di graffiare su situazione di palla inattiva, con l’unica eccezione costituita da un Di Filippo lasciato colpevolmente libero di inzuccare a due passi dalla porta ma per fortuna poco preciso in quanto a mira.

Seppur meno meritevoli di applausi nella gestione dei contropiedi offerti da un Pineto riversato in avanti nell’ultimo quarto d’ora (almeno due quelli sciupati), i dorici pur senza piazzare il cazzotto del k.o. hanno finito col condurre in porto una vittoria di stretta misura la cui utilità – tanta – ne addolcisce anche i lineamenti. Arriverà anche il momento, per il popolo biancorosso, di tributare i doverosi complimenti alla squadra per la qualità del gioco offerto: per ora, si guarda ad un’affermazione che conforta e che permetterà all’Ancona di preparare la trasferta di Cesena con serenità. Che uno 0-0 – o peggio ancora un passo falso – di certo non avrebbe dato.

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