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Polonara, ritorno a casa dopo l'operazione. I precedenti nello sport ed i tempi di recupero

Il campione dorico, finito sotto i ferri per la rimozione di una neoplasia testicolare, ha riabbracciato la sua famiglia. Diversi i casi analoghi in alcune discipline sportive, che non hanno compromesso la ripresa dell'attività

“Polonair” è tornato a casa. Per Achille Polonara, cestista dorico in forza alla Virtus Bologna ed alla nazionale italiana, dimesso dall’Ospedale dove è stato operato per la rimozione di una neoplasia testicolare, è arrivato il momento di riabbracciare la sua famiglia. Comincerà ora il percorso di convalescenza – nel corso della quale festeggerà anche il suo 32esimo compleanno, il prossimo 23 novembre – che sfocerà nel ritorno sui parquet di gioco. Un intervento delicato, quello subito dal campione anconetano, ma “tecnicamente perfetto”, come sottolineato dal club felsineo in un comunicato stampa pubblicato subito dopo l’operazione. Lo sguardo è ora rivolto alle tempistiche necessarie per riprendere l’attività. La tempra del combattente e la generosità di “Achi” saranno due delle variabili per accorciarle, ed una stima ottimistica parla di circa un mese e mezzo di stop prima del rientro, valutazione che ovviamente sarà correlata ai controlli che verranno svolti strada facendo.

La forma tumorale riscontrata a Polonara trova infatti diversi precedenti in campo sportivo, a partire da Lance Armstrong, a cui all’età di 25 anni venne diagnostico un cancro ai testicoli. Un braccio di ferro estenuante con la malattia (anche a causa delle metastasi che vennero riscontrate da successivi esami a cervello e polmoni) ma che non impedì una volta guarito al ciclista statunitense di tornare in sella e riprendere l’attività agonistica. Nel ciclismo un precedente analogo è legato ad Ivan Basso, costretto ad abbandonare il Tour De France 2015 ed a tornare in Italia per curarsi, dopo che gli accertamenti seguenti ad una caduta avevano evidenziato un forma tumorale al testicolo sinistro, da cui è riuscito a guarire.

Più recente il caso di Francesco Acerbi, due anni fa campione d’Europa con la nazionale di Mancini: finisce sotto i ferri d’urgenza a fine luglio 2013 per una neoformazione all’apparato genitale (riscontrate durante le visite mediche estive effettuate al Sassuolo), torna in campo dopo meno di due mesi e nel corso della stagione sconfigge anche la recidiva presentatasi a fine 2013, debellando la malattia con un ciclo mirato di cure. Il lieto fine c’è anche nella storia di Sebastien Haller, attaccante francese naturalizzato ivoriano: a luglio 2022 firma un quadriennale con il Borussia Dortmund, ma accusa un malore in un allenamento estivo e gli esami evidenziano la presenza di una neoplasia. Subisce due operazioni, affronta quattro cicli di chemio e rientra col botto: in mezza stagione timbra nove reti e cinque assist ritornando anche a vestire la maglia della nazionale della Costa d’Avorio.

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