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La principessa che si fuse con le sue lacrime: la leggenda della sorgente nella grotta

Tra le leggende della riviera del Conero ce ne è una particolarmente affascinante. Riguarda l’origine della grotta conosciuta come Grotta degli schiavi

Tra le leggende della riviera del Conero ce ne è una particolarmente affascinante. Riguarda l’origine della grotta conosciuta come Grotta degli schiavi. Partiamo dalla storia vera e propria: il mare Adriatico era una delle zone battute dai pirati che pullulavano nel mediterraneo già nell’avanti Cristo. Immancabili i miti a cui hanno dato vita.

Nel nostro caso si parla di una principessa, catturata proprio dai pirati durante un abbordaggio, e portata in una grotta che si trova poco più a nord dello scoglio delle Due Sorelle. Secondo questa tradizione, la principessa era la figlia di un nobile veneto e il capitano dei pirati le promise che sarebbe stata liberata solo dopo il pagamento del riscatto. La somma non arrivò mai, la ragazza prima di diventare schiava dei pirati si fuse con le sue stesse lacrime formando una sorgente di acqua dolce ancora oggi presente. Altre interpretazioni la legano ad altre leggende: secondo alcuni ad esempio si tratterebbe della grotta dove la Sirena, con l’aiuto del demone marino, imprigionava i marinai attirati con il suo canto. Si dice anche che passando in barca in quelle zone si possano ancora udire i lamenti dei malcapitati.

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