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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Muri imbrattati a colpi di bombolette, resa dei conti per tre “graffittari”

Sono a processo per deturpamento di cose altrui in concorso. Devono rispondere di decine di scritte e disegni con cui hanno tappezzato la città. La vernice è arrivata anche nel punto di polizia al Piano

ANCONA – I muri della Corte dei Conti, piazza del Papa, i Rinoceronti di piazza Pertini, la biblioteca Benincasa e perfino il punto di polizia in piazza Ugo Bassi, dove si trovano i toroidi. Armati di bombolette spray i writers hanno imbrattato decine e decine di superfici pubbliche e private esprimendo così l'arte di strada che adesso però ha fatto finire tre di loro a processo per   deturpamento di cose altrui in concorso. Si tratta di tre anconetani che hanno un'età che va dai 24 ai 28 anni. Grazie ad una indagine della sezione giudiziaria della polizia locale, fatta nel 2019, e diretta all'epoca dal maggiore Marco Caglioti, i vigili urbani sono risaliti ai tre dei presunti autori dei graffiti ancora visibili in diverse parti della città. Ieri mattina, al tribunale di Ancona, davanti al giudice Lamberto Giusti, è stato proprio il maggiore Caglioti a riferire sui fatti e sulla indagine meticolosa che ha portato a scoprire gli autori di scritte e disegni. Uno degli imputati era stato colto sul fatto, ancora con la bomboletta in mano. Si era resi responsabile di un imbrattamento nel parco del Cardeto, l'ex Polveriera. Arrivare agli altri era stato semplice. La polizia locale ha seguito i tag, vale a dire le firme che i writers mettono per identificarsi. I social network in parte e i video pubblicati sui canali appositi, anche in occasione di festival a tema dedicati, uno c'era stato anche a Falconara, hanno permesso agli agenti di collegare i tag ai nomi degli autori dei graffiti che sono stati tutti denunciati. 

Diversi gli immobili che avrebbero imbrattato a colpi di vernice spray e alcuni anche sottoposti anche a vincoli artistici. Tra quelli che, secondo l'accusa sono riconducibili agli imputati, c'è l'edifico della Corte dei Conti, l'opera in piazza Pertini, la “Mater Amabilis” di Valeriano Trubbiani (i Rinoceronti), la biblioteca Benincasa su via Matteotti, immobili in via Curtatone, via Magenta, via Beccheria, via Birarelli, i portici di piazza Cavour, largo Donatori di Sangue, il chiosco in piazza Stamira, piazza del Papa, il mercato di piazza d'Armi, via Flavia e, come detto i locali, in piazza Ugo Bassi, al Piano, quelli che ospitano il punto di polizia locale. I tag sotto accusa sono diversi, uno addirittura lo avrebbe anche modificato dopo che sulla stampa era emerso il suo collegamento con gli scarabocchi. I tre imputati sono difesi dagli avvocati Antonella Devoli, Giacomo Girombelli e Filippo Caporalini. Prossima udienza il 25 settembre. Si dovrebbe arrivare alla sentenza.

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