rotate-mobile
Cronaca Sirolo

Omicidio Bitri, la disperazione del fratello e quei pugni di rabbia sulla pensilina: «Impazzito di dolore»

I testimoni raccontano i momenti successivi all'omicidio di via Cilea. Dal viavai di sirene alla disperazione del fratello

SIROLO - Il corpo di Klajdi Bitri sull'asfalto, trafitto dai colpi sparati dalla fiocina del presunto killer Mellou Fatah. Poco più in là, la disperazione del fratello della vittima, scena ancora impressa nelle menti e negli occhi di chi era là in quel momento (GUARDA IL VIDEO): «Ci siamo iniziati a preoccupare quando sono arrivate ambulanze e carabinieri, poi è arrivato anche l'elicottero - racconta un giovane residente- quando siamo usciti in strada abbiamo provato a tranquillizzare il fratello, in stato di choc. Era disperato e tirava pugni alla pensilina dell'autobus. Non parlava perfettamente l'italiano, ci abbiamo parlato ma semplicemente per provare a tranquillizzarlo. Poi sono arrivati i carabinieri a prendersi cura di lui. E' stata una scena che ci ha toccato molto, vedere tuo fratello di 23 anni morirti davanti fa un certo effetto». Stessa scena ha colpito una donna, sempre residente di via Cilea: «Quel ragazzo era quasi impazzito dal dolore- racconta- io venivo da Numana, ho visto il ragazzo a terra e persone che urlavano. Mi ha fatto quasi più male però vedere quel ragazzo che tirava pugni alla pensilina». Nessuno ha fatto in tempo a vedere l'auto con in fuga il presunto killer.  

«Laggiù si litiga ogni giorno»

Quella rotatoria però, racconta un'altra testimone, è teatro di diverse discussioni tra automobilisti. «Purtroppo succede che nel omeriggio, giustamente, il Comune mette una transenna per impedire di salire in macchina verso il centro. Chi non lo sa rallenta per leggere il cartello e quelli dietro, tutti i giorni, capita che suonano il clacson e insultano. E' chiaro che quando incontri un soggetto un po' più particolare succede quello che è successo ieri». 

Fiori e cartello

In via Cilea intanto, questa matina, è tornato il sindaco Filippo Moschella. Sono comparsi anche un mazzo di fiori e un cartello manoscritto nel punto esatto dell'omicidio. C'è scritto "Non si può morire così". 

Unarma: «Complimenti ai carabinieri»

La Segreteria Regionale di UNARMA Associazione Sindacale Carabinieri Marche e la Segreteria Provinciale UNARMA di Ancona plaudono intanto ai colleghi del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Osimo per l'arresto del presunto killer: "Possiamo certamente parlare di una estate calda, non solo dal punto di vista meteorologico ma anche dal punto di vista operativo per le forze dell'ordine che, nonostante le gravi carenze organiche, dimostrano quotidianamente professionalità nel rendere più sicuro il territorio della Provincia". Così Giuseppe Colasanto, Segretario Generale Provinciale UNARMA di Ancona. Giuseppe Palermo, Segretario Generale Regionale aggiunto vicario UMARMA Marche: “Intendo sottolineare ancora una volta come, nonostante l’ormai cronica carenza di risorse e di personale, non venga mai meno lo spirito di abnegazione l’alto senso del dovere dei carabinieri, che nel loro quotidiano e silenzioso lavoro, continuando a riscuotere l’affetto dei cittadini”.  
 
 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Omicidio Bitri, la disperazione del fratello e quei pugni di rabbia sulla pensilina: «Impazzito di dolore»

AnconaToday è in caricamento