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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Scommette online e incassa il reddito di cittadinanza. «Non vinco per me, sono un matematico e aiuto gli altri»

Su un canale YouTube teneva corsi sul web per i giocatori. La finanza gli ha scoperto un tesoretto di 122mila euro. «Mai disposto di quelle cifre, le vincite erano solo di passaggio sul mio conto»

ANCONA - Prendeva il reddito di cittadinanza ma la guardia di finanza lo ha scoperto con un tesoretto di 122mila euro. Erano le vincite che faceva con le scommesse di calcio. Un furbetto? Forse solo un benefattore. L’imputato, difeso dagli avvocati Elena Martini e Cristina Bolognini, è finito a processo per indebita percezione del sussidio economico di Stato e ieri mattina è stato sentito in aula davanti alla giudice Tiziana Fancello. Ha dato una sua versione di quel tesoretto che le fiamme gialle gli contesta e che gli ha trovato in un controllo andato indietro negli anni, tra il 2017 e il 2020. Allo Stato lui risultava senza lavoro, senza reddito e senza un patrimonio immobiliare che potevano aiutarlo a vivere economicamente. Stando alle sue dichiarazioni però avrebbe solo aiutato altri giocatori a vincere, tenendo lezioni su un canale YouTube chiamato “Quelli che il mago”. «Vincite è un termine improprio - ha chiarito davanti alla giudice Tiziana Fancello - io facevo solo dei corsi antiludopatia spiegando alle persone come muoversi per non incappare nella mentalità dello scommettitore e non essere sempre un perdente».

L’imputato, 51 anni, romano ma residente ad Ancona, si è definito solo un esperto di conti «un matematico, non incassavo nulla, le vincite le giravo poi a chi scommetteva, non ho mai tenuto per ne quei soldi». Poi ha fatto riferimento anche ad un manuale che ha realizzato, dove spiega i calcoli e che sarebbe un metodo molto usato all’estero e da lui conosciuto perché in passato aveva lavorato per un centro scommesse. Attraverso un canale social avrebbe quindi insegnato le tecniche per non perdere sempre. Durante delle dirette il 51enne avrebbe scommesso per altri facendosi dare del denaro nella sua carta prepagata. «Perché i diretti interessati non erano capaci di farlo - ha spiegato l'imputato - io invece sì ma il denaro vinto poi lo giravo a loro non rimaneva a me. Sono tutti soldi che ridavo, non vinti». L'imputato ha portato gli estratti conto bancari in cui ci sarebbe solo il passaggio di denaro sul suo conto che poi migrava in quello dei vincitori reali. Tutto questo lo avrebbe fatto gratuitamente. Come reddito di cittadinanza avrebbe preso dallo Stato, da aprile 2019 a novembre del 2020, quasi 14mila euro. Prossima udienza il 29 aprile.

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