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Cronaca Le Grazie / Via Cupramontana

Intossicati dal monossido, mamma e figlio sono fuori pericolo: oggi in rientro ad Ancona

Erano stati trasferiti in elicottero con la massima urgenza da Ancona al centro iperbarico dell'ospedale di Ravenna. Oggi alle 17 è previsto il rientro a Torrette. Disposta intanto l'autopsia sul cadavere del padre e sequestrata la caldaia di casa

Dall'ospedale di Ravenna arrivano buone notizie sullo stato di salute di Andrea Paladini e di sua mamma Lucia. Mamma e figlio sono fuori pericolo e torneranno ad Ancona verso le 17,00, dove dovranno passare un periodo di osservazione all'ospedale regionale di Torrette. Stando a quanto riportano i familiari, non ricorderebbero nulla della terribile intossicazione da monossido di carbonio fuoriuscito dalla caldaia dell'appartamento dove vivono, in via Cupramontana, 12. Non c'è stato nulla da fare, invece, per il papà di Andrea, Giorgio Paladini, trovato senza vita nel suo letto ieri sera alle 20.30.

Le testimonianze: la sorella della vittima e l'amico di famiglia sono entrati in casa | VIDEO 

Il pubblico ministero, Serena Bizzarri, ha disposto l'esame autoptico sul cadavere dell'80enne, mentre la caldaia è stata sequestrata. La Procura, quindi, potrebbe aprire un fascicolo per omicidio colposo. Secondo quanto riportato dall'amico Massimo Bazzano (che per primo ieri ha trovato la famiglia stesa a terra priva di sensi) ci sarebbero dei messaggi di Andrea in cui si legge che giovedì 11 marzo i tecnici della caldaia erano passati a casa sua per fare la manutenzione. Gli operai sarebbero tornati lo stesso giorno una seconda volta nell'appartamento. Versione confermata anche da Piergiorgio Sacchettoni, cugino di Andrea nonchè legale della famiglia Paladini. «Ho io il telefono di Andrea - dice il legale - e posso confermare che quei messaggi ci sono». Stando sempre al racconto di familiari ed amici dei Paladini, dopo quella manutenzione tutta la famiglia avrebbe accusato dei malori: febbre, bridivi e svenimenti. Ora le conversazioni tra i due amici sono al vaglio della polizia e nelle prossime ore saranno ascoltati gli operai della ditta e il titolare della stessa.caldaia gas-2 

Nel frattempo, l'avvocato Sacchettoni è al lavoro per depositare un esposto in procura. «Non può cadere tutto nel dimeticatoio - dice il legale - serve fare chiarezza. La caldaia è stata sequestrata anche perché ci sono delle foto (immagine a destra) in cui si vede un tubo staccato in cima. Bisognerà appurare se ci possono essere dei possibili collegamenti tra quell'elemento e la morte di mio zio. Per adesso siamo sollevati che i nostri cari stiano bene. Devono ancora apprendere del lutto che li ha colpiti. Tutti noi, parenti ed amici, dobbiamo essere cauti e rimanere uniti intorno a loro». 

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