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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Senigallia

Sparò al figlio, Loris Pasquini condannato anche in Cassazione

22 anni per omicidio volontario e detenzione di arma illegale al padre di Alfredo, ucciso dopo un litigio. L’uomo li sconterà ai domiciliari

SENIGALLIA - La Corte di Cassazione conferma la condanna a 22 anni di carcere per Loris Pasquini, l’uomo che uccise il figlio Alfredo, di 26 anni, il 29 marzo del 2021, a Roncitelli. Lo freddò con un colpo di pistola durante un litigio scoppiato in casa. È accusato di omicidio volontario aggravato dalla parentela e di detenzione illegale di arma, una Beretta calibro 9 mai denunciata. L'ex ferroviere, 75 anni, era stato già condannato in primo e secondo grado dopo la richiesta di giudizio immediato da parte della Procura per l’evidenza della prova. Pasquini padre aveva confessato i fatti poco dopo il delitto, evocando la legittima difesa perché tra i due era scoppiato un violento diverbio e il figlio lo aveva preso a bastonate. «Ho temuto mi uccidesse», aveva sostenuto l'imputato, sentito nel processo di primo grado.

Gli anni presi sono stati il minimo della pena. La Cassazione, a cui avevano fatto ricorso i suoi avvocati, Roberto Regni e Silvia Paoletti, si è espressa mercoledì. I legali aveva sollevato l’incongruenza dell’accusa, non omicidio volontario, tuttalpiù omicidio preterintenzionale visto che tra padre e figlio c’era stato un litigio e Alfredo avrebbe colpito il padre con un bastone. Per la difesa non sarebbe stata nemmeno la prima volta. Pasquini avrebbe cercato solo di difendersi da un figlio problematico e che non era la prima volta che alzava le mani sul padre. L'uomo è ai domiciliari con braccialetto elettronico.

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