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Martedì, 30 Aprile 2024
Cronaca

Liste di attesa lunghe e pazienti che si curano fuori. La Corte dei Conti parifica il bilancio della Regione con critiche

Tasto dolente la sanità, «insoddisfacente» per i giudici contabili per il recupero delle prestazioni, inferiori alla media nazionale. Alta la spesa per la mobilità passiva, costata quasi 130 milioni di euro

ANCONA - «La Regione Marche è stata in grado di garantire, anche per il 2022, il mantenimento degli equilibri di bilancio, sia di competenza che di cassa». Passa la parificazione della sezione di controllo della Corte dei Conti con i giudici contabili che oggi hanno dato parere favorevole. Nell'esercizio 2022 la Regione ha mantenuto un «equilibrio economico complessivo» per la gestione del servizio sanitario ma ha evidenziato un «insoddisfacente» percentuale di recupero delle prestazioni e delle liste d'attesa, «nettamente inferiori alla media nazionale». La sanità è ancora il tasto dolente principale e non mancano critiche. I giudici evidenziano che le prestazioni programmate dal Piano operativo regionale rimodulato per il recupero delle liste d'attesa «sono state effettuate dagli enti del Servizio sanitario regionale solo per il 30% circa». La Regione, osserva la Sezione di Controllo Marche, aveva messo a disposizione per il recupero delle liste d'attesa dopo l'emergenza da Covid-19, «12.861641 euro» di risorse ministeriali di cui sono state poi utilizzati a tale scopo 4.687.310 euro. La Corte ricorda che per i ricoveri programmati posposti per la pandemia, era previsto un recupero nel 2022 del 75% a fronte di una previsione a livello Italia dell'81%: in definitiva, scrive la Corte, i ricoveri recuperati nelle Marche si sono attestati al 32%, al di sotto del 54% registrato dalla media nazionale. 

Per le prestazioni ambulatoriali, a fronte di una quota di recupero prevista del 97%, le Marche si sono attestate al «31% delle oltre 102.453 prestazioni in lista d'attesa». Alta la spesa per la mobilità passiva, costata quasi 130 milioni di euro. Significa che i cittadini vanno a curarsi in ospedali fuori dalle Marche. Un recupero inferiore alla media Italia, secondo la Corte, si è verificata anche sul fronte degli inviti per screening. Si è evidenziata invece in sanità «una maggiore dinamicità» della gestione per «gli interventi di emergenza finanziati con fondi Covid e per interventi finanziati dal Pnrr e dal Piano complementare». Il risultato di gestione aggregato della sanità, il maggiore nelle Marche in cui ci sono impegni di spesa per oltre 3,4 miliardi di euro, registra una perdita di circa 4,2 milioni di euro determinata dal solo rosso Inrca a causa dei mancati finanziamenti alla sezione cosentina da parte della Regione Calabria sulla quale è in corso un contenzioso stragiudiziale. Per altri enti del sistema sanitario regionale si evidenza un «risultato d'esercizio in pareggio» ma sul risultato incide tra i fattori «l'ammontare di risorse statali finalizzate a ridurre le liste d'attesa non utilizzate nell'esercizio e destinate all'equilibrio dei bilanci sanitari, pari a 8.174.330 euro». 

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