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Cronaca

Incastrato dalle telecamere, arrestato il rapinatore di Banca delle Marche

Aveva preso il treno dalla Puglia per arrivare ad Ancona, era sceso, aveva chiamato un taxi e si era fatto portare in via Dalmazia dove aveva chiesto al taxista di attenderlo, giusto il tempo di una commissione. Quella commissione era la rapina di piazza Rosselli

Aveva preso il treno dalla Puglia per arrivare alla stazione di Ancona, aveva chiamato un taxi e si era fatto portare in via Dalmazia dove aveva chiesto al taxista di attenderlo, giusto il tempo di una commissione, cioè la rapina alla filiale di banca delle Marche in Piazza Rosselli messa a segno lo scorso 28 Settembre. Ieri lui, M. D., 43enne pluripregiudicato della provincia di Taranto, è stato arrestato dagli agenti della Squadra Mobile di Ancona, che lo sono andati a prendere a casa. Il giorno dopo il colpo da 500 euro, l'uomo si era costitutito ad un commissariato del tarantino, forse puntando sul fatto che senza elementi che lo collegassero alla rapina, non poteva essere fermato.

Ma i poliziotti della Mobile dorica sono andati a fondo, incastrando il 42enne grazie alle riprese delle telecamere presenti sul lungomare Vanvitelli, in particolare nei pressi del varco della Repubblica dove erano stati ritrovati gli indumenti del rapinatore. I filmati hanno dato agli inquirenti il numero di targa del taxista ignaro. Sono partiti da lì. Incrociando gli orari dei movimenti del taxi con le chiamate arrivate a quest'ultimo negli orari della rapina, gli investigatori sono risaliti al numero di cellulare che corrispondeva alla persona costituita dai Carabinieri di Taranto. Alla fine i poliziotti hanno solo dovuto cercare conferme, convocando in Questura diversi testimoni, tra cui il taxista e la stessa vittima (il cassiere della banca che se lo era ritrovato davanti) per un confronto fotografico. Il sospetto è stato riconosciuto da tutti. Dunque per gli investigatori ci sarebero pochi dubbi sull'identità dell'uomo che poche settimane fa ha seminato il panico nella banca di piazza Rosselli con un taglierino. Resta solo un solo dubbio: perchè prorpio Ancona? Perchè partire dal più profondo Sud Italia, fare ore di treno e fermarsi proprio nel capoluogo marchigiano? Un dubbio che potranno sciogliere solo gli investigatori o lo stesso imputato quando sarà ascoltato nell'aula del processo. 

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