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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Grottaroli indagati, il caso finisce in aula: «Il Comune si è disinteressato»

Alcuni grottaroli, circa un centinaio, in particolare quelli della zona sottostante il quartiere di Pietralacroce, sono stati convocati e interrogati dalla Guardia di Finanza per utilizzo abusivo delle piattaforme antistanti e degli scivoli a mare

ANCONA - Le Grotte del Passetto tornano a tenere banco, questa volta per una questione che potrebbe addirittura finire sul penale. Nel dettaglio circa un centinaio di grottaroli nella zona che va in linea d’aria dalla Vedova fino alla Scalaccia, sotto Pietralacroce, sono stati convocati e interrogati dalla Guardia di Finanza per fare chiarezza su una questione che riguarderebbe l’utilizzo delle piattaforme antistanti le Grotte e i relativi scivoli a mare sfruttati da proprietari delle Grotte per la discesa delle imbarcazioni. Contestualmente si sono visti richiedere copia degli F24 degli ultimi 5 anni a prova del pagamento di Imu e Tari per l’utilizzo delle grotte stesse.

Il caso

Una doccia gelata per i grottaroli che sono stati invitati a nominare un avvocato di fiducia a cui affidare il caso. La questione è particolarmente complicata e risale addirittura agli anni ’90 quando il Comune di Ancona aveva regolarizzato la posizione di tutte le Grotte situate su area comunale, ovvero dal Passetto fino alla Grotta Azzurra. Mentre il tratto che da va Dalla Scalaccia alla Vedova, di proprietà del Demanio Marittimo, era rimasto fuori dalla sanatoria. E quindi si era raggiunto un accordo per il pagamento di una somma forfettaria per l’utilizzo degli scali, all’epoca commisurata in 38milioni delle vecchie lire all’anno, da corrispondere al Ministero del Tesoro incaricato per conto del Demanio. Solo che, nel 2001, l’associazione Grotte Pescatori della Ginestra, che coordina il gruppo dei grottaroli in questione, non ha più ricevuto il bollettino per effettuare il pagamento. E nessuno ha più sollecitato l’associazione al pagamento della somma. Oggi, dopo circa 20 anni, i gestori delle Grotte vengono chiamati a provare il pagamento delle tasse comunali (Imu e Tari). Ma ciò che più li preoccupa è l’indagine per utilizzo abusivo degli spazi demaniali e degli scivoli a mare. 

L’interrogazione 

«Purtroppo negli ultimi 20 anni l’amministrazione comunale si è disinteressata completamente della situazione e ora questi cittadini risultano indagati e sarebbe stata poi trasmessa alla Procura della Repubblica comunicazione di Notizia di Reato - ha tuonato in consiglio comunale Daniele Berardinelli -. È evidente che non si può da una parte parlare delle Grotte del Passetto come “Patrimonio dell’umanità”, arrivare addirittura a paragonarle ai Sassi di Matera, dimostrando probabilmente di non sapere di cosa si stia parlando cercando solamente una captatio benevolentiae degli anconetani». L’interrogazione era rivolta al vicesindaco Pierpaolo Sediari che ha chiesto il rinvio della risposta alla prossima seduta dell’assemblea consiliare.

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