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Cronaca

Corruzione e nomine pilotate, inchiesta sui magistrati: trema anche la casta delle Marche

Strette di mano e aiuti personali per agganciare un componente laico del Csm e ottenere la nomina a presidente di tribunale, ma anche giro di favori a corruzione tra giudici e professionisti

Strette di mano e aiuti personali per agganciare un componente laico del Csm e ottenere la nomina a presidente di tribunale per Tito Preioni (attuale presidente della sezione Civile a Lodi) da una parte. Dall’altra un giro di presunti favori tra Giuseppe Bersani (presidente di sezione penale e facente funzioni di presidente, a Cremona, per anni giudice per le indagini preliminari a Piacenza) e una serie di professionisti che avrebbero sempre ottenuto con troppa facilità incarichi nell’ambito dei fallimenti. Parliamo di avvocati e commericalisi. Ed è soprattutto quest’ultima indagine ad interessare la Procura di Ancona che, sotto la supervisione del Procuratore capo Monica Garulli (foto in basso), ha inviato due sostituti dorici prima a Piacenza e poi a Cremona, per perquisire la casa e l’ufficio giudiziario del magistrato Giuseppe Bersani, indagato per corruzione. Mentre la Procura di Ancona è competente per reati commessi a Piacenza, quella di Venezia lo è su eventuali fatti a Cremona. I pm anconetani, al fianco dei colleghi della Procura di Venezia, sono convinti di come il giro di affari, che legava i professionisti privilegiati al magistrato compiacente, arrivasse fino alle Marche e Ancona. Il motivo? Quei professionisti hanno molti interessi e affari nel territorio marchigiano. Dunque le domande a cui cercano risposta gli inquirenti sono: il giro di corruzione fin dove poteva arrivare? E’ confinato all’area lagunare o si estenderebbe dal Po fino al Tronto? E la lista dei nomi iscritti sul registro degli indagati si potrebbe ampliare. 

Inchiesta sulle nomine del Tribunale, perquisizioni in casa di giudici e avvocati - LEGGILO SU ILPIACENZA

Fatto sta che a Piacenza e Lodi, il pool di investigatori, piacentini e veneziani, presente anche il procuratore vicario di Venezia Adelchi d'Ippolito, ha perquisito le abitazioni dei due giudici e lo studio dell'avvocato Virgilio Sallorenzo, come raccontato in esclusiva già a Giugno da ILPIACENZA. Alla perquisizione dello studio del legale ha assistito anche, in qualità di difensore, l'avvocato Paolo Fiori. Una bufera giudiziaria esplosa nella città di Piacenza perché arriva a lambire il Consiglio superiore della magistratura (organo di autogoverno dei giudici) e svela un’indagine della procura di Venezia che ha indagato i due magistrati, con l’ipotesi di corruzione in atti giudiziari.

Nomina del presidente del Tribunale, indagati due giudici - LEGGILO SU ILPIACENZA

Il giro di favori e gli accordi sottobanco per il potere

Poi c’è il giudice Tito Preioni. I magistrati veneziani hanno aperto da mesi un fascicolo di indagine, su presunti tentativi di condizionare le procedure di nomina dei capi degli uffici giudiziari in favore dell’elezione di Preioni, movimenti che sarebbero stati effettuati fuori dalle procedure ufficiali. Infatti, secondo una più datata inchiesta de Il Corriere della Sera, sarebbe stato un avvocato piacentino, tale Virgilio Sallorenzo, a mettere in contatto i due giudici con un avvocato romano per agganciare un componente laico del Csm (Paola Balducci, ex parlamentare dei Verdi) e cercare voti che avrebbero garantito a Preioni l’incarico di presidente del Tribunale di Cremona. Sallorenzo, attualmente, è indagato dalla procura di Piacenza - le due indagini non sono collegate - con le ipotesi di bancarotta, falso e abuso di ufficio.

Aggiornamento: Assoluzione per il giudice Giuseppe Bersani

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