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La Regione chiede aiuto alle Rsa, la Zaffiro risponde "Presente": «Pronti con 40 posti»
Non tutti hanno accolto bene questa decisione de parte della direzione, infatti ci sono alcuni familiari dei ricoverati che esprimono preoccupazione e si oppongono alla firma di qualsiasi convenzione
Ma da quando il direttore ha informato le famiglie degli ospiti di questa evenienza, c’è chi ha reagito malissimo, tanto da scrivere una lettera firmata da diverse famiglie in cui si legge che “è scandaloso che dopo tanti fatti luttuosi avvenuti precedentemente, la Regione abbia scelto questa via sciagurata nella ricerca di posti letto per pazienti affetti da Covid 19”. Anche perché a loro sarebbe stato proposto eventualmente di spostarsi in una delle altre 2 strutture doriche: Posatora e Montesicuro. “Ma quegli anziani si sono abituati a quel luogo e affezionati al personale e si stavano inserendo lentamente e a fatica, considerando che da più di un mese e mezzo sono state negate anche le visite dei familiari per emergenza Covid . Ed ora hanno intenzione di portare malati Covid all'interno della struttura. Il controllo e il rispetto delle misure e dei protocolli per la garanzia dei percorsi separati contro il rischio diffusione del virus, come da accordo firmato, spetta alle Rsa. Ma queste hanno personale formato e preparato per farlo? Anche gli operatori vanno protetti e tutelati, non solo a parole chiamandoli angeli, quando fa più comodo e soprattutto non costa nulla. I parenti degli ospiti della Rsa Zaffiro Cappuccini di Ancona si stanno mobilitando contro questo eventuale accordo e chiedono aiuto alle Istituzioni, ai sindaci, alle associazioni, alle Rsa della Regione Marche perché questo scempio venga fermato e altri accordi non vengano siglati”.
Ma c’è davvero pericolo per gli anziani che sono già in cura alla casa di Riposo Zaffiro?: «Assolutamente no, è stato un malinteso e poi c’è anche da dire che tutti sono solidali ma lontani da casa nostra, invece noi ci siamo sentiti obbligati con una struttura pronta e a disposizione della regione. Sappiamo lavorare bene e possiamo garantire massima separazione tra gli spazi. E poi, se qualcuno non si sente tranquillo, abbiamo le altre strutture che sono Covid Free».