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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Caccia senza regole: in azione le guardie venatorie volontarie

E' iniziata da poco più di tre settimane la stagione di caccia e già l'attività della Vigilanza Venatoria di WWF e Legambiente nella Provincia di Ancona ha fatto registrare un'intensa attività di controllo sul territorio

E’ iniziata da poco più di tre settimane la stagione di caccia e già l’attività della Vigilanza Venatoria di WWF e Legambiente nella Provincia di Ancona ha fatto registrare un’intensa attività di controllo sul territorio.
Diverse le pattuglie di Guardie Volontarie impegnate nel controllo dell’attività venatoria e nel contrasto del bracconaggio, coordinate dalla Polizia Provinciale, soprattutto attorno all’Oasi WWF di Ripabianca di Jesi e nei punti a maggior densità di cacciatori.

E i risultati non sono ovviamente mancati, in particolare nei confronti dei cacciatori che spesso vengono trovati armi in pugno  in prossimità delle strade e soprattutto delle case. Molte le segnalazioni ricevute dai cittadini, che hanno portato le Guardie Venatorie ad accertare numerose violazioni ad altrettanti cacciatori, che pur di sparare a qualche piccolo uccello non esitano a mettere a rischio l’incolumità dei cittadini.

Ben più gravi invece le violazioni accertate alcuni giorni fa, quando i Volontari di WWF e Legambiente hanno denunciato un cacciatore che, sorpreso troppo vicino ad una strada, non trovava di meglio che abbandonare l’arma in un fossato per poi cercare di giustificarsi in maniera maldestra cercando di evitare la pesante sanzione. Intervenuta sul posto la Polizia Provinciale, che ha provveduto al sequestro dell’arma.

Domenica scorsa invece nelle campagne di Osimo è stato sorpreso un cacciatore che si avvaleva addirittura di due richiami acustici elettronici, mezzo vietato dalla legge ma utilizzato dai bracconieri per richiamare i piccoli uccelli migratori. Dopo il ritrovamento del primo richiamo, il cacciatore ha cercato di nascondere il secondo, ma l’esperienza delle Guardie Volontarie ha reso inutile l’espediente.
L'uomo ora rischia l’ammenda fino a 1.500 euro, mentre sono già stati sequestrati i due richiami vietati, il fucile e la fauna selvatica illecitamente abbattuta.

Continua anche l’attività di ricerca dei richiami acustici vietati posizionati nelle campagne, grazie anche alle segnalazioni dei cittadini che collaborano con la Vigilanza Volontaria nell’opera di contrasto al bracconaggio.
 

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