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Cronaca

Riciclaggio di auto dalla Romania, la Mobile arresta il capo banda

Emerso un sistema di nazionalizzazione delle auto attraverso la falsificazione dei documenti di provenienza. Un metodo che avrebbe consentito di immettere auto a prezzo estremamente concorrenziale nel mercato italiano

La Mobile di Ancona, diretta dal dott. Carlo Pinto, ha arrestato il cervello dell'organizzazione criminale che, nel marzo scorso, era stata scoperta gestire un traffico internazionale di auto rubate. A. M. A., questo il nome del pregiudicato di origini rumene a capo di tutto, fermato dalla Polizia di Ancona. Un'indagine che il mese scorso era stata avviata dalla Stradale di Bologna e che aveva visto la collaborazione della Stradale di Ancona, coordinata dal comandante Emilio Guerrini.

Il sistema consisteva nel rubare auto di grossa cilindrata, per la maggior parte dalla Romania. Bmw, Audi, Mercedes, venivano o rubate o prese tramite leasing e poi mai più riconsegnate. Nel frattempo le auto venivano “ripulite”, con documenti falsi, targhe nuove, libretto di circolazione contraffatto. Queste venivano poi portate nelle Marche e in Italia tramite il porto di Ancona e rivendute nel mercato legale delle auto. Tutto per ricavare profitti dalla vendita di auto che poi avrebbero trovato spazio nel mercato a prezzi estremamente competitivi.

L'uomo, la cui base operativa era a Falconara, è stato arrestato proprio al porto di Ancona, dopo aver messo a segno almeno un centinaio di colpi tra Romania e Italia. Dovrà rispondere di traffico internazionale, appropriazione indebita, falsificazione di documenti.

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