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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Offerte speciali su Telegram per spacciare droga con il servizio delivery, scacco alla banda interregionale

Otto arresti per associazione a delinquere finalizzato al traffico di stupefacenti. Tre le regioni coinvolte, ci sono anche le Marche. Ai clienti veniva proposto di entrare a far parte del gruppo

ANCONA - Se eri un cliente abituale potevi anche usufruire di uno sconto. Offerte speciali per ordini di droga che viaggiavano su Telegram. Per consegnarla c’era un servizio di delivery. Agli assuntori veniva proposto anche di entrare nel giro dei corrieri per espandersi a macchia d’olio e fare più soldi. La squadra mobile di Perugia ha stroncato un vasto giro di spaccio che arrivava fino alle Marche. Otto le ordinanze di custodia cautelare emesse oggi dal gip del tribunale perugino, su richiesta della procura umbra, tutti italiani di cui sei di seconda generazione, ed eseguite dalla polizia sempre nella giornata di oggi. Sono tutte persone gravemente indiziate a vario titolo dei reati di associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti del tipo hashish e marijuana, detenzione e spaccio di stupefacenti. Il provvedimento cautelare, che costituisce l'epilogo di una complessa ed intensa attività investigativa, ha disposto nei confronti di quattro indagati la custodia in carcere, per altri quattro la misura degli arresti domiciliari. L'operazione - che ha interessato i territori di Perugia e Castiglione del Lago - ha visto a supporto della squadra mobile di Perugia le unità dei Reparti Prevenzione Crimine di Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo e delle unità cinofile della polizia.

Le indagini hanno consentito di acquisire gravi indizi di colpevolezza nei confronti degli indagati; sono stati infatti individuati compiti e ruoli di ognuno con particolare riferimento alle modalità di gestione sia dell'approvvigionamento dello stupefacente, sia della successiva vendita al dettaglio. La squadra mobile ha iniziato ad indagare nel settembre del 2022, a seguito dell'arresto in flagranza di reato di un soggetto, sorpreso mentre ritirava un pacco, proveniente dalla Spagna, contenente 4 kg di ovuli di hashish. Poi si sono sviluppate con molteplici servizi sul territorio, con appostamenti e pedinamenti, ma anche con attività di tipo tecnico quali monitoraggi con gps ed intercettazioni telefoniche ed ambientali dei veicoli utilizzati dagli indagati. L'analisi del telefono cellulare del primo arrestato ha permesso di verificare sin da subito come lo stesso facesse parte di  un'organizzazione dedita allo spaccio di stupefacenti tipo hashish e marijuana attiva in Umbria, Marche e Toscana. Lo sviluppo delle indagini ha evidenziato poi, come l'organizzazione gestiva le compravendite esclusivamente attraverso canali del servizio di messaggistica Telegram, creati e gestiti dagli appartenenti ai ruoli apicali; in questi venivano pubblicizzate le sostanze ed i prezzi delle stesse, con tanto di "offerte speciali e premi per i clienti più assidui, o prezzi particolari per quelli che effettuavano acquisti più consistenti.

Le consegne dello stupefacente avvenivano attraverso servizi di "delivery" offerti dal medesimo sodalizio che disponeva di complici con funzioni di corrieri espressi. Ai clienti migliori, a volte, veniva proposto di entrare a far parte del gruppo, cosi da poter espandere il territorio di influenza ed avere a disposizione più depositi dislocati in vari territori. In caso di arresto l'organizzazione era pronta a fornire assistenza legale e denaro, nonché telefoni cellulari "puliti" da utilizzare al momento dell'uscita dal carcere. Nel corso del periodo in cui sono state effettuate le indagini, settembre-dicembre 2022, la polizia giudiziaria ha proceduto all'arresto in flagranza di 2 persone, al sequestro di circa 56 kg di hashish, 2 kg di marijuana e della somma in contanti di 30mila euro. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori e dalle risultanze delle intercettazioni l'associazione sarebbe riuscita ad ammortizzare, in poco tempo, il danno causato dai sequestri operati, che gli indagati quantificavano in circa euro 200mila euro. Contestualmente agli arresti, sono state eseguite perquisizioni domiciliari che hanno consentito di rinvenire e sequestrare, nelle abitazioni degli indagati, circa 55 grammi di hashish, 8 telefoni cellulari, un bilancino elettronico di precisione, una macchina contasoldi e la somma di 11.398 euro in contanti.

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