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Cronaca Cupramontana

Cupramontana: droga e armi da fuoco, l’ombra della mafia in Vallesina

Incastrato un 43enne dalla testimonianza di un collaboratore di giustizia calabrese che sta deponendo in un maxi processo per reati che vanno dalla droga alle armi, alle estorsioni e agli incendi

Arrestato a Cupramontana P. F., 43enne pregiudicato incastrato dalla testimonianza di un collaboratore di giustizia calabrese che sta deponendo in un maxi processo a Macerata, con 17 imputati alla sbarra, per reati che vanno dalla droga alle armi, alle estorsioni e agli incendi. L’uomo deve rispondere di detenzione di armi e di essere il mandante di un incendio allo Slot Casino di Civitanova Marche.
Secondo le indagini della Dda marchigiana, coordinate dal procuratore Elisabetta Melotti, l’uomo sarebbe il mandante di quegli episodi, e avrebbe avuto una parte attiva nelle operazioni di possesso e utilizzo delle armi.

Il collaboratore di giustizia avrebbe indicato la presenza in casa di P. F. di otto armi, di cui però gli investigatori avrebbero trovato riscontro solo per cinque. Le indicazioni del pentito portarono nel 2010 all’arresto di un operatore ecologico fermato a Jesi, A. C., che fu ritrovato in possesso di una 357 Magnum “Astra” con 6 proiettili, una pistola a tamburo cal. 38 Colt e 64 munizioni di diverso calibro nascoste in un vecchio televisore.
Lo spazzino – è l’ipotesi degli inquirenti – avrebbe custodito le armi per conto di P. F.

Agli indagati vengono attribuiti anche altri due incendi: quello della palestra Wellfit di Civitanova Marche e dell’autodemolitore di San Benedetto del Tronto, a giugno 2008, messi in atto per danneggiare la concorrenza dell’uomo arrestato a Cupramontana.
L’ombra della mafia si allunga così anche sulla Vallesina, dopo gli episodi di cronaca che hanno riguardato preoccupanti operazioni camorristiche nell’osimano.
 

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