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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca

Operazione "Arredi No Tax": smascherata una maxi frode fiscale di circa 175 milioni di euro

La Guardia di Finanza ha portato a termine una complessa indagine riguardante due imprese operanti nel distretto industriale del legno e del mobile. Sei le persone denunciate, disposto il sequestrio di beni per circa 60 milioni di euro

Commercializzavano – in Italia e all’estero – mobili, materie plastiche e materiale informatico senza poi adempiere ai successivi obblighi di natura fiscale. Una frode per un totale di circa 175 milioni di euro di ricavi non dichiarati quella scoperta dai finanzieri Gruppo di Macerata, al termine di un’articolata indagine di polizia economico-finanziaria e giudiziaria, coordinata dalla locale Procura della Repubblica, nei confronti di due imprese operanti nel “Distretto industriale del legno e del mobile”.

L’operazione “Arredi No Tax” ha preso il via ben cinque anni fa, in materia di antiriciclaggio e dopo accurate analisi delle banche dati in uso alle forze dell’ordine, con il supporto del nucleo di Polizia Valutaria, e si sono sviluppati sviluppati esaminando le contabilità aziendali ed i conti bancari dei titolari, nonché attraverso ulteriori riscontri investigativi operati sul territorio. L’incrocio dei dati acquisiti ha permesso di accertare che le società, messe sotto la lente di ingrandimento, avevano regolarmente provveduto a depositare, presso il Registro delle Imprese della Camera di Commercio, i bilanci di esercizio relativi agli anni dal 2012 al 2020, senza però presentare le dichiarazioni fiscali ai fini delle imposte dirette, dell’Iva e dell’Irap.

L’attività d’indagine svolta dai finanzieri ha quindi permesso di rilevare ricavi non dichiarati pari a circa 175 milioni di euro e di segnalare all’Autorità Giudiziaria competente sei persone per diversi illeciti penali tributari. L’operazione ha individuato tre persone, succedutisi nel tempo, da etichettare come i «dominus» della frode, uno del maceratese e due del fermano, pluripregiudicati anche per reati tributari e uno dei quali inabilitato all’esercizio di impresa commerciale. Gli stessi gestivano le attività avvalendosi delle cosiddette “teste di legno”, individui privi di qualsivoglia capacità imprenditoriale, che ricoprivano formalmente la carica di amministratori delle società di capitali investigate. Oltre alla denuncia, è stato disposto il sequestro di beni per circa 60 milioni di euro.

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