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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Falconara Marittima

Guasto alla cisterna dell’Api, ammesse 100 parti civili per danni ambientali

L’incidente causò esalazioni di idrocarburi nell’aria. La giudice Francesca De Palma ha accolto le richieste di cittadini e associazioni. Anche il Comune tra i danneggiati del serbatoio Tk61

ANCONA - Si sono presentati in cento e tutti sono stati ammessi come parti civili contro la società petrolifera e il resto degli indagati dell’inchiesta “Oro nero” che coinvolge la raffineria Api di Falconara. Sei anni fa l’incidente alla cisterna Tk61 nel sito del petrolchimico che si trova tra la Rocca e Villanova e a cui seguì un odore di idrocarburi che invase Falconara e non solo. Era aprile del 2018. Dopo la chiusura delle indagini dei carabinieri del Noe e la richiesta di rinvio a giudizio della Procura per 19, tra persone fisiche (18) e società Api, accusati a vario titolo di disastro ambientale, gestione illecita di rifiuti speciali, getto pericoloso di cose, lesioni colpose e abuso di ufficio, siamo alla fase dell’udienza preliminare. Le parti civili sono state ammesse nell’udienza che si è tenuta oggi. C’è anche il Comune di Falconara tra i danneggiati che si sono costituiti parte civile. «Evidenzia la posizione che abbiamo assunto da subito rispetto all'incidente della cisterna» ha osservato la sindaca Stefania Signorini.

Assenti invece Regione e ministero dell’Ambiente. Le associazioni ambientaliste ammesse sono state Wwf Italia, Onda Verde, Ealkatraz, Legambiente e Italia Nostra, rappresentate dagli avvocati Francesca Petruzzo, Tommaso Rossi e Monia Mancini. Il reato di abuso di ufficio potrebbe cadere prima che si arrivi ad un eventuale processo per il ddl Nordio che contiene l'abolizione di questo reato. «L'importate è che il processo vada avanti - ha detto l'avvocato Petruzzo - e si accerti per il disastro ambientale». Per l'avvocato Rossi «sta emergendo che la raffineria ha creato un danno ambientale». Tra i 18 indagati ci sono l'ex dirigente Arpam Giancarlo Marchetti e l'ex amministratore delegato di Api Giancarlo Cogliati. Sulle richieste di rinvio a giudizio le decisioni non arriveranno prima di giugno. Nessuno degli indagati ha fatto richieste, per ora, di procedere con riti alternativi. In caso di rinvio a giudizio andranno a dibattimento. Prossima udienza 9 maggio. 

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