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Cronaca

«Sentivo il vetro alla gola»: il racconto choc di Alessandro, barista preso a bottigliate per non aver dato da bere a 2 ragazzi

Il titolare del bar Opera in corso Mazzini ripercorre la serata in cui è finito al pronto soccorso. Due ragazzi ubriachi sono entrati nel suo locale pretendendo da bere

ANCONA - «Questi due ragazzi sono entrati già con le bottiglie di birra in mano. Pretendevano da bere ma erano messi veramente male. Solo per aver detto che non gli avrei servito l'alcol sono finito in ospedale». Alessandro Cirri (nella foto), titolare dell'Opera drink e food bar di corso Mazzini ripercorre la serata da incuboWhatsApp Image 2022-04-26 at 14.29.30-2 vissuta il 25 aprile. Erano le 19,30 e i tavolini del suo bar erano affollati di persone intente a consumare l'aperitivo approfittando del giorno di festa. Ad un certo punto entrano questi due giovani italiani a suo dire già visibilmente alterati. «Erano insistenti - spiega - ma io mi sono rifiutato di servirgli da bere finché uno dei due non ha iniziato ad alterarsi». In pochi attimi il clima di festa è cambiato e nel locale è calato il gelo. «Ho detto loro che non gli avrei dato nulla da bere e ho cercato di farli uscire dal bar. Nel frattempo ad uno dei ragazzi è caduta una delle bottiglie che si è rotta e lui è come impazzito. Mi ha puntato il coccio alla gola, mi è uscito il sangue e poi me l’ha puntato alla testa». Il suo timore era che potessero far del male a lui, alla sua compagna che fa la cameriera nel bar o a qualche cliente. «Nel frattempo sono stati proprio loro ad allertare il Nue 112 e sono arrivati i carabinieri con l'ambulanza. I due giovani però si sono dileguati in pochi secondi, l'amico diceva a quello che mi minacciava che dovevano scappare e andarsene. Io però quel ragazzo lo conoscevo, ci sono andato anche a parlare. Mi ha chiesto scusa ma io non voglio le sue scuse, vorrei solo che capisse la gravità di quel gesto».

Cirri è finito al pronto soccorso di Torrette con un taglio alla gola, per fortuna non grave, e uno alla testa. Se l'è cavata con qualche punto di sutura e 7 giorni di prognosi: «Denunciare? Si vedrà. Per ora basta che questa persona mi stia lontana. Tutto questo è successo perché mi sono rifiutato di servirgli da bere. Assurdo. Comunque io domani riapro e si ricomincia a lavorare come sempre». Intanto in corso Mazzini ieri mattina si parlava dell'accaduto e molti suoi colleghi hanno espresso solidarietà. «Se era ubriaco - commenta Daniele de Scandi del bar Officina 68 - e non gli ha dato da bere ha fatto benissimo. Per fortuna non ho mai subìto violenze simili ma una volta un uomo è venuto qui dentro a fare lo show. Ho dovuto cacciarlo via. Non sai mai chi ti capita davanti». Massimo Rossi del Bar Franco di via Podesti racconta: «Meno di un mese fa sono entrati due uomini tunisini nel bar. Erano ubriachi fradici. Volevano da bere e avevano proprio voglia di discutere. A quel punto uno dei clienti si è messo in mezzo e li ha cacciati. Se ne sono andati, hanno fatto la scelta più saggia. Però non si sa mai cosa può accadere. Noi qui siamo in due e abbiamo i nostri clienti abituali. Cose così per fortuna non sono all’ordine del giorno ma teniamo sempre gli occhi ben aperti». D'accordo Sebastian Lombardo del Raval che dice: «Abbiamo clienti di età adulta e non ci è mai capitato di trovarci in queste situazioni. Certo noi paghiamo la sicurezza privata ed è un ottimo deterrente per questo genere di personaggi».

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