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Corinaldo, torna il Festival di Danza Urbana. Principi: «Un percorso in continua evoluzione»

Quattro compagnie, 50 performer, tante eccellenze del territorio, presente ed accogliente, menti e corpi insieme per dialogare e ‘ritrovarsi’ in una sempre nuova quanto necessaria esigenza di comunicare e di emozionarsi

Il Festival di Danza Urbana di Corinaldo giunge alla sua settima edizione, facendo danzare ancora una volta quello che nel 2007 è stato eletto borgo più bello d’Italia: una vera e propria città che si fa teatro, inconsueto palcoscenico a cielo aperto tra vicoli, scale e scorci scenografici, facendo incontrare nel 2021 il razionale dei distanziamenti e l’irrazionale dell’arte. Quattro compagnie, 50 performer, tante eccellenze del territorio, presente ed accogliente, menti e corpi insieme per dialogare e ‘ritrovarsi’ in una sempre nuova quanto necessaria esigenza di comunicare e di emozionarsi. Un invito rivolto alla comunità che si apre all’intero territorio, un invito al movimento per liberarsi e vivere delle emozioni della danza.

Sorta dalle ceneri, bruciata, tornai a vivere: questo il motto di Corinaldo, che rappresenta la sua anima. Sin da quando Alarico ed i Visigoti distrussero la città poco più di 1600 anni fa, Corinaldo dimostra tutta la forza per sapersi rialzare. Nel Medioevo e poi nel 1600 lo fa a partire dall’arte, la pittura e la riscoperta della bellezza. Allo stesso modo nel 2021 Corinaldo riemerge dopo le fatiche della pandemia con il Festival di Danza Urbana, riscoprendo la bellezza della danza. Saranno i danzatori a dar vita a tutto questo nelle tre date che racchiudono il festival. Protagonista è ancora il corpo, come nella ripartenza ancora nella declinazione estiva, che parla, esprime, dialoga con altri arti e tra generazioni, sottolineando, semmai occorra, quanto sia importante ‘vivere il corpo’ in una armonia di sensazioni e condividendone il senso profondo e la necessità di ‘ritrovarlo’. 

IL PROGRAMMA

Il 20 agosto si comincia con la “Conferenza – Spettacolo” in Piazzetta S.Spirito alle ore 20.45 che trasmette tutta la fiducia, la vulnerabilità e la connessione tra i corpi. La Conferenza danzata sarà a cura di Alessandro Moscatelli (Storico dell'Arte) e Lorenzo Gianfelici (Storico della filosofia). Gli interventi verteranno sul corpo nella poesia, nella filosofia e nell'arte, in particolar modo si prenderà in analisi la figura di Marina Abramovic e della body art. A seguire alle ore 22.00 al Teatro Goldoni, la Mandala Dance Company, che anticipa l’esperienza di sabato 21 agosto dalle 18.30 con una jam session di corpi e musica in una animazione immersiva del Borgo con Michele Samorì e Samuele Garofoli e le incursioni dei performers del Gruppo Danza Oggi. La giornata si conclude alle ore 21.30 in Piazza del Terreno con “Il Corpo in Musica” di Michele Samorì Quartet, Samuele Garofoli ed i danzatori del Gruppo Danza Oggi. La giornata conclusiva si apre con l’Archeodanza delle ore 10:00, l’esperienza di una visita guidata animata al Tesoro del Principe, poi l’Happening performativo alle 18:30 con Debora Formica e Arianna Fratesi in Piazzetta S.Spirito. Il Festival non può che concludersi nella Piazza Il Terreno con l’appuntamento alle 21:30 con il concerto di corpi ed emozioni “Il Corpo in Danza - Galà” con E.sperimenti Dance Company, Compagnia Naturalis Labor, Federica Angelozzi e Sabatino D’Eustacchio, Andrea Sparvieri e tanti altri 

Ne viaggio danzato del Festival di Danza Urbana di Corinaldo è il pubblico il vero protagonista, ignaro ed inconsapevole di donare nuova vita al borgo. Pubblico che seguirà gli appuntamenti inframezzati da momenti di spensieratezza e gioco per riportare il sorriso e momenti di enogastronomia, vera specialità di Corinaldo. Un’ottima Festival Food Bag conterrà il pranzo o la cena di chi vorrà gustarsi le bontà locali prenotandosi ai  ristoranti aderenti all’iniziativa, godendo della bellezza del Borgo di Corinaldo. La Direzione Artistica del festival è affidata a Patrizia Salvatori del Gruppo Danza Oggi (GDO) ed il coordinamento a Paolo Pirani. A moderare la conferenza stampa di presentazione del Festival di Danza Urbana, Alessandro Moscatelli, storico dell’arte. Matteo Principi, sindaco del Comune di Corinaldo: “Il Festival di Danza Urbana è un festival che vuole vivere il borgo. Non è solo una tappa estiva, ma è un percorso vivo, in continua evoluzione, grazie anche al progetto di residenza che dura tutto l’anno. Con il tempo, portando ogni edizione novità in più, ha cercato di inserirsi al meglio nella comunità, creando sinergie, conoscenze, curiosità. Un Festival che è per tutti noi un arricchimento. Un Festival che è la giusta dimensione per poter apprezzare e penetrare al meglio nel nostro borgo con occhi diversi, con una differente sensibilità. Un Festival che ci aiuta a comprendere, anno dopo anno, le bellezze che a volte ci sfuggono.”Giorgia Fabri, assessore alla Cultura del Comune di Corinaldo: “Dietro il Festival c’è una precisa idea di politica culturale, di città. C’è la volontà di unire le generazioni, di mettere insieme linguaggi diversi, di stimolare la curiosità. Corinaldo Città Palcoscenico, scenografia del Festival, non è solo una bellissima città, ma è l’idea che qualsiasi cosa tu faccia a Corinaldo, grande o piccola che sia, è di ogni cittadino, così il palcoscenico non divide, ma unisce". Patrizia Salvatori, direttrice artistica del Festival: “Un Festival declinato a 360°, che coinvolge territorio, città, persone, corpi. Non vi dirò molto perché, come recita il titolo “Un corpo che dialoga, esprime e comunica. Un corpo da riscoprire. Lasciati sorprendere” ovvero entrate nel nostro e vostro mondo senza sapere cosa succederà. Vorrei che una volta entrati a Corinaldo Città Palcoscenico i ruoli non esistessero più, vorrei che il pubblico non si ponesse in una posizione passiva, ma usando il proprio corpo e le proprie emozioni, diventasse attore, non semplice spettatore in una sorte di living theater.” Paolo Pirani, coordinatore del Festival: “Il Festival di Danza Urbana nasce nel 2012 da un incontro fortuito e fortunato ed è l’emblema di come una cosa piccola possa diventare grande. Il Festival è una sorta di rendiconto di tante piccole cose, un po’ come i nostri borghi e le loro piccole realtà che insieme diventano grandi. Il Festival avviene in spazi piccoli, cuori pulsanti di un corpo che è la città in cui si animano.” Raimondo Arcolai, coordinatore della programmazione Amat Marche: “Le cose, se fatte bene, possono crescere nel tempo. Sostenere festival di questa natura, ovvero fautori di spettacoli dal vivo, è valorizzare i borghi nei quali si animano e spero abbiano lunga vita.”

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