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Ancona, i passi da compiere per diventare “green”: «Mobilità e rifiuti al centro»

Il presidente di Legambiente Marche Marco Ciarulli ha parlato di “green” e sostenibilità. Nel capoluogo fari puntati sulla Baia

ANCONA- Si parla spesso, in riferimento ad Ancona città, di “svolta Green” o di “città sostenibile”. Al di là dell’etimologia e delle parole, questi accostamenti vanno proiettati a precisi capisaldi su cui l'Ancona del futuro dovrà poggiare per rispettare parametri ambientali che - nel mondo di oggi - sono considerati quantomai centrali.

Per approfondire meglio la tematica, il presidente di Legambiente Marche Marco Ciarulli ha semplificato le questioni esistenti per tracciare uno spaccato fedele dei passi che andranno compiuti verso un futuro nel pieno rispetto dell’ambiente: «Le prerogative sono quelle di conciliare la sostenibilità ambientale alla presenza dell’essere umano. Significa non rinunciare alle possibilità di lavoro, di usufruire di alcuni servizi, di non abbassare la qualità della vita. Serviranno scelte politiche che generino benefici nel tempo, per essere green si deve partire da concreti investimenti per il futuro. Non mi riferisco nello specifico alla realtà di Ancona ma ogni città che ambisce a diventare “sostenibile” deve compiere quattro passi in direzione mobilità, gestione dei rifiuti, rigenerazione urbana e questione energetica».

Entrando ancor di più nello specifico: «L’impatto ambientale va reso sempre più sostenibile fermo restando che ognuno di noi ha bisogno di energia. E’ una ricerca di conciliazione dei vari interessi che riguardi la combustione, i motori per gli spostamenti, i processi energetici per le industrie. La ricerca “green” deve stimolarci. C’è ancora tanto da fare, in generale, la tendenza globale è guardare troppo al presente e poco al futuro. Questo si nota sia nell’entroterra che sul mare. Se rivolgessi lo sguardo ad Ancona su che cosa punterei? Sulla tutela di Portonovo. Il mare va protetto, cambiando l’atteggiamento di oggi otterremo benefici domani. L’Area Marina Protetta, ad esempio, potrebbe dare tanto nell’ambito della tutela delle biodiversità».   

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