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Domenica, 28 Aprile 2024
Calcio

Il ritorno di D'Eramo, di nuovo pronto a lottare: «Aggressivi e determinati, servirà questo per salvarci»

Il centrocampista dell'Ancona è rientrato in una gara ufficiale dopo un'assenza di oltre 400 giorni. ««Quando il mister mi ha chiamato, quasi non ci credevo, È stata dura sia mentalmente che fisicamente, ma non ho mai mollato»

Nel buio di Perugia, è stata l’unica luce. Magari non sufficiente ad illuminare il “Curi” e ad evitare il capitombolo contro gli umbri, però buona per confortare l’ambiente che ora sa di poter nuovamente sul suo apporto, in questo rush finale verso la salvezza. Contro il “Grifo” si è infatti rivisto in campo Michael D’Eramo. Il jolly dell’Ancona che si era infortunato a Siena a dicembre 2022, è tornato finalmente in campo in campionato. «Sono passati 442 giorni da quell’infortunio – racconta – ed è stata un’emozione unica, avevo anche un po’ d’ansia. Quasi non ci credevo, quando il mister mi ha chiamato per entrare. Una soddisfazione per tutto il lavoro fatto. Mi hanno sempre detto che non era un infortunio semplice, qualcuno ha anche smesso, ma io non ho mollato. È stata dura sia mentalmente che fisicamente, però sono contento di essere tornato e di averlo fatto con questi colori».

Un assenza lunghissima, tanto da far affiorare pensieri cupi, considerato che il conto alla rovescia per il rientro sul rettangolo di gioco in una gara ufficiale sembrava non finire mai. «Non mi sono mai sentito demoralizzato – rivela – però i primi mesi sono stati duri. Poi da quando sono partito in ritiro, man mano che passavano i giorni mi sono sempre più reintegrato con il gruppo e il tempo è passato velocemente. Sono due o tre settimane che mi sento pronto per scendere in campo, però è normale che non abbia la condizione per fare novanta minuti. A Perugia stavo bene, ma penso di essere ancora circa al 65%. La condizione verrà giocando, ci vuole tempo. È stato bello, non mi sono mai sentito abbandonato: la famiglia, la società, i compagni di squadra, la piazza, i tifosi, mi sono sempre stati vicino, questo mi ha dato una grossa carica e ringrazio tutti, sono stati la mia forza per tornare».

L’emozione per questo suo “secondo” debutto è ormai acqua passata, come lo deve essere il k.o. del “Curi” («Una partita che abbiamo approcciato bene, poi andati sotto, abbiamo avuto un calo e abbiamo preso il secondo gol»), in funzione della delicatissima sfida che attende i dorici domenica pomeriggio, contro la vicecapolista Torres. «Ora pensiamo prima di tutto a salvarci – dice il centrocampista biancorosso – ed a livello individuale recuperare la migliore condizione possibile. La Torres è seconda e tranquilla, noi dobbiamo mantenere la categoria, loro non possono avere più stimoli di noi. Dovremo scendere in campo determinati, aggressivi, cercare di andare più forte di loro e sbagliare il meno possibile, perché sappiamo che sono un’ottima squadra. Servirà determinazione, aggressività, e la fame di portare i punti a casa. Non ci sono altre strade».

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