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Quando la Mancinelli fece sgomberare Casa De Nialtri, Rubini: «La festa non cancella quei fatti»

«La Mancinelli è lo stesso sindaco che calpestò la dignità degli occupanti di Casa de Ni Altri dal primo all'ultimo giorno di permanenza dentro la struttura abbandonata dal Comune in Via Ragusa» ha detto Rubini

E’ la festa del multiculturalismo, di un quartiere cosmopolita che vuole mostrare ad Ancona l’altra faccia di un Piano San Lazzaro sempre al centro delle cronache per episodi di microcriminalità. E ci sta riuscendo con il Festival Primo Piano. Ma non tutti guardano alla settimana di eventi come ad un genuino sforzo di politica pro integrazione. Anzi, di fronte alle parole del sindaco Valeria Mancinelli, che già esulta per un quartiere più simile alla Brick Lane londinese, il consigliere comunale Francesco Rubini (Sinistra Italiana) richiama l’attenzione della città ad un fatto: lo sgombero di Casa De Nialtri del febbraio 2014. Infatti il primo cittadino che oggi celebra il melting pot dorico, è lo stesso che 3 anni e mezzo fa ordinò lo sgombero di decine di migranti che avevano occupato l’ex scuola pubblica di via Ragusa. 

“Il clamore mediatico che sta accompagnando il concerto tenuto da Noa domenica sera in Piazza Ugo Bassi ci ha subito fatto venire alla mente un altro importante fatto avvenuto proprio in quella stessa area ormai poco più di tre anni fa. Ci riferiamo allo sgombero di Casa de Ni Altri effettuato dall'amministrazione comunale con lo schieramento di un'ingente quantitativo di uomini in assetto anti sommossa - ha detto Rubini - Era il febbraio del 2014 quando, con violenza e arroganza, il sindaco Mancinelli e la sua maggioranza politica decidevano di rispondere ad una pacifica presa di coscienza di 50 persone senza casa inviando le forze dell'ordine e sgomberando un'esperienza di coabitazione e cogestione che aveva attirato l'attenzione e il consenso di larga parte della città e non solo. Un fatto grave che rese fin da subito palese lo spirito autoritario della giunta Mancinelli e la loro totale indisponibilità al confronto. Un fatto che oggi, di fronte alle sperticate prolusioni pronunciate dal sindaco e dai suoi in relazione al festival del Piano e al concerto di Noa, assume contorni quasi surreali: gli stessi che, in quei giorni tristi per la storia democratica di questa città, si armavano di manganello e scudo contro il popolo meticcio di casa de Ni Altri, si erigono ad alfieri dell'integrazione e della coesione sociale. Lo stesso sindaco che calpestó la dignità degli occupanti di Casa de Ni Altri dal primo all'ultimo giorno di permanenza dentro la struttura abbandonata dal Comune in Via Ragusa, oggi veste i panni del sindaco dell'integrazione, protagonista della realizzazione di un festival che ha ogni giorno di più il sapore di una passerella elettorale. Ci auguriamo che le belle parole della cantante esibitasi con merito dal palco del quartiere popolare anconetano possano servire agli abitanti di quella zona e alla città tutta per sottolineare le gigantesche contraddizioni che contraddistinguono il governo di questa città. Non basterà certo una festival a cancellare il vergognoso sgombero coattivo di Casa de Ni Altri, una macchia indelebile sull'operato di questa amministrazione che si aggiunge al nulla assoluto messo in campo per la riqualificazione e per una valorizzazione vera dell'area del piano”.

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