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Lunedì, 29 Aprile 2024
Formazione Centro storico / Via Montebello

I-Campus apre un coworking ad Ancona: «Pensato anche per lo studio notturno»

A presentare l’attività è la responsabile Michela Quintabà: «Perché Ancona? Voglio investire nel nostro territorio»

I-Campus apre in coworking ad Ancona, in via Montebello. A presentare l’attività è la responsabile Michela Quintabà.  «La mia più grande passione sono sempre stati i viaggi. Nel 2009 sono partita per la mia prima esperienza all’estero con il Progetto Erasmus. 10 meravigliosi mesi a Madrid, una città stupenda, viva, allegra. Da allora non mi sono più fermata. Ho vissuto a Londra, New York e Chiang Mai, dove ho scoperto il mondo dei Coworking, dei freelancer, dei travel blogger. Queste esperienze mi hanno fatto capire che volevo costruire un progetto tutto mio, mettendo in pratica quello che avevo imparato. Decisivi sono stati i 4 anni a Malaga, dove ho aperto un’Agenzia di Relocation e soprattutto ho incontrato e collaborato con Emanuele Sisti, fondatore di i-Campus. Con lui abbiamo deciso di aprire la prima sede i-Campus in Italia».

Perché un coworking? «Con la pandemia il lavoro in smart working è incrementato e ci sono tantissimi ragazzi che hanno aperto la Partita Iva ed hanno bisogno di un posto stimolante dove lavorare. Quale location migliore se non un Coworking dove confluiscono idee, pensieri, racconti, dove è possibile creare un Network e di conseguenza nuove opportunità.  Lavorare in un Coworking porta tanti vantaggi, tra cui far parte di una Community, poter affittare uno spazio anche ad ore o per breve periodo, usufruire di sconti presso attività limitrofe, non dover pensare a bollette, internet, arredamento, perché ci pensiamo noi. Non ci sono le distrazioni che si trovano a casa come rumori, tv, coinquilini, figli e gli spuntini. Inoltre siamo in pieno centro, nel cuore pulsante della città. I-Campus è aperto H24 e risponde anche alle esigenze degli studenti che cercano uno spazio dove studiare la sera o la notte, quando magari le biblioteche sono chiuse». E poi, perché proprio Ancona? «Perché voglio credere nel nostro territorio e voglio investire le mie conoscenze, il mio tempo, la mia grinta e la mia voglia di fare per dare un contributo, anche se piccolo, a far crescere questa città- conclue MIchela- a renderla più innovativa e perché no, far conoscere questa fantastica zona d’Italia anche a persone provenienti da altri paesi».
 

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